NICOLA CIUFFOLETTI
Cronaca

"Macinaie nel black out digitale". L’allarme lanciato alle istituzioni

I titolari dell’albergo: "Siamo un Polo del turismo sostenibile lasciato però con scarsa connessione" .

Uno scorcio del prato delle Macinaie: da qui viene lanciato l’appello per ridurre il divario digitale di questa zona

Uno scorcio del prato delle Macinaie: da qui viene lanciato l’appello per ridurre il divario digitale di questa zona

CASTEL DEL PIANO"Siamo senza linea: così il turismo non può sopravvivere". È il grido d’allarme lanciato dall’Albergo Le Macinaie, nel cuore del Monte Amiata, che denuncia una situazione sempre più insostenibile sul fronte delle telecomunicazioni. Mentre si parla di rilancio delle aree interne, di smart working e di contrasto allo spopolamento, sul monte Amiata si vive un blackout digitale che compromette ogni prospettiva di sviluppo. Da anni, spiegano i titolari, Wind, Iliad e 3 non forniscono copertura. Da settimane è venuta meno anche la rete Tim e, da qualche giorno, anche Vodafone ha smesso di funzionare. Il tutto proprio all’inizio di agosto, nel pieno della stagione turistica, con migliaia di presenze e strutture ricettive al completo. "Il Polo Macinaie – sottolineano – è diventato un modello per il turismo sostenibile nelle destinazioni minori della Toscana, senza aiuti pubblici. Abbiamo superato inverni senza neve, estati fredde e stagioni difficili. Ma senza connessione non si può lavorare, né accogliere ospiti in modo dignitoso. La digitalizzazione è oggi un requisito essenziale, non un lusso" Il paradosso, denunciano, è evidente: l’area è satura di ripetitori telefonici che servono mezza Italia, ma i servizi di base per chi ci vive o lavora non sono garantiti. "Sembra di essere diventati l’Africa della Toscana, sfruttati per geotermia, acqua, discariche e ripetitori, senza ritorni concreti per il territorio". Una situazione che mina anche la fiducia nella possibilità di vivere e investire in montagna. "Si parla di ripopolamento delle zone interne, di ritorno ai borghi, di turismo lento e qualità della vita. Ma tutto questo rimane uno slogan vuoto se -concludono - non si garantisce almeno una rete telefonica stabile e una connessione Internet affidabile." Un appello chiaro, dunque, a istituzioni e operatori delle telecomunicazioni: senza connettività non c’è futuro per il turismo di montagna, né per chi ha scelto di restare. Nicola Ciuffoletti