
Problemi anche per un evento che era stato organizzato all’interno del museo
Castiglione della Pescaia, 31 luglio 2025 – Vetulonia, frazione del comune di Castiglione della Pescaia, si trova da quattro giorni senza linea telefonica e connessione Tim. Un blackout totale che coinvolge residenti, turisti e attività commerciali, e che riaccende i riflettori su un tema tanto attuale quanto sottovalutato: il progressivo abbandono dei piccoli borghi e la perdita dei servizi essenziali.
In questo angolo di Maremma, abitato da appena 150 persone, molte delle quali anziane, la tecnologia che dovrebbe agevolare la vita quotidiana si è trasformata in un incubo. Senza linea, i telefoni non funzionano, i Pos sono fuori uso, e pagare anche solo il pane o una bolletta all’ufficio postate è diventato un problema concreto.
“Abbiamo un solo negozio di generi alimentari, una tabaccheria, un bar – raccontano i residenti – eppure non riusciamo a pagare perché i sistemi elettronici sono bloccati. Alcuni turisti stranieri, come una coppia di tedeschi, non sono riusciti nemmeno a fare la spesa”.
A causare il guasto, secondo quanto riferito dai tecnici, sarebbe stata la rottura di un cavo all’interno di una proprietà privata, ma il danno non è stato ancora riparato nonostante i solleciti di molti abitanti. E nel frattempo, la vita si complica.
“Per parlare con l’assistenza della compagnia interessata da questo guasto è un’impresa – spiega una residente – e anche chi lavora in smart working non riesce a mettersi in contatto con i colleghi o gestire attività ordinarie. Abbiamo chiamato i vigili urbani, anche i carabinieri, ma nulla si è mosso, finora”.
Vetulonia ha un ambulatorio medico aperto solo il martedì, un ufficio postale aperto a giorni alterni, e pochi altri servizi di base. Chi ha bisogno di prelevare contanti, ad esempio, è costretto a prendere l’auto e fare un viaggio di almeno 20 minuti.
“Per questo – dicono i cittadini – chiediamo che almeno una banca o un istituto installi uno sportello bancomat in paese. Non è possibile che nel 2025 si resti tagliati fuori in questo modo”.
Il disagio non è solo pratico, ma anche culturale e sociale. “Abbiamo un museo archeologico importante – ricordano – e proprio ieri sera (martedì, Ndr) era previsto un evento. Ma senza linea è stato tutto più complicato. Turismo, cultura, commercio: tutto si ferma se non funzionano le connessioni”.
Un gruppo di cittadini ha deciso di denunciare pubblicamente la situazione, chiedendo attenzione da parte delle istituzioni locali e regionali. “Non possiamo accettare che i borghi vengano trattati come realtà di serie B. Non è solo una questione di tecnologia: è una questione di dignità e di diritto all’accesso ai servizi, come in qualsiasi altra parte del Paese”.
In un’epoca in cui si parla tanto di ripopolamento delle aree interne, di lavoro da remoto, di turismo lento e sostenibile, episodi come quello di Vetulonia raccontano una realtà ben diversa: quella di comunità che rischiano l’isolamento totale appena viene a mancare un cavo.