NICOLA CIUFFOLETTI
Cronaca

Vetulonia ‘scollegata’. “Linee telefoniche out e pochi servizi attivi”

La protesta dei residenti per i disagi causati dai guasti e dalle aperture a singhiozzo dell’ambulatorio medico e anche dell’ufficio postale

Problemi anche per un evento che era stato organizzato all’interno del museo

Problemi anche per un evento che era stato organizzato all’interno del museo

Castiglione della Pescaia, 31 luglio 2025 – Vetulonia, frazione del comune di Castiglione della Pescaia, si trova da quattro giorni senza linea telefonica e connessione Tim. Un blackout totale che coinvolge residenti, turisti e attività commerciali, e che riaccende i riflettori su un tema tanto attuale quanto sottovalutato: il progressivo abbandono dei piccoli borghi e la perdita dei servizi essenziali.

In questo angolo di Maremma, abitato da appena 150 persone, molte delle quali anziane, la tecnologia che dovrebbe agevolare la vita quotidiana si è trasformata in un incubo. Senza linea, i telefoni non funzionano, i Pos sono fuori uso, e pagare anche solo il pane o una bolletta all’ufficio postate è diventato un problema concreto.

“Abbiamo un solo negozio di generi alimentari, una tabaccheria, un bar – raccontano i residenti – eppure non riusciamo a pagare perché i sistemi elettronici sono bloccati. Alcuni turisti stranieri, come una coppia di tedeschi, non sono riusciti nemmeno a fare la spesa”.

A causare il guasto, secondo quanto riferito dai tecnici, sarebbe stata la rottura di un cavo all’interno di una proprietà privata, ma il danno non è stato ancora riparato nonostante i solleciti di molti abitanti. E nel frattempo, la vita si complica.

“Per parlare con l’assistenza della compagnia interessata da questo guasto è un’impresa – spiega una residente – e anche chi lavora in smart working non riesce a mettersi in contatto con i colleghi o gestire attività ordinarie. Abbiamo chiamato i vigili urbani, anche i carabinieri, ma nulla si è mosso, finora”.

Vetulonia ha un ambulatorio medico aperto solo il martedì, un ufficio postale aperto a giorni alterni, e pochi altri servizi di base. Chi ha bisogno di prelevare contanti, ad esempio, è costretto a prendere l’auto e fare un viaggio di almeno 20 minuti.

“Per questo – dicono i cittadini – chiediamo che almeno una banca o un istituto installi uno sportello bancomat in paese. Non è possibile che nel 2025 si resti tagliati fuori in questo modo”.

Il disagio non è solo pratico, ma anche culturale e sociale. “Abbiamo un museo archeologico importante – ricordano – e proprio ieri sera (martedì, Ndr) era previsto un evento. Ma senza linea è stato tutto più complicato. Turismo, cultura, commercio: tutto si ferma se non funzionano le connessioni”.

Un gruppo di cittadini ha deciso di denunciare pubblicamente la situazione, chiedendo attenzione da parte delle istituzioni locali e regionali. “Non possiamo accettare che i borghi vengano trattati come realtà di serie B. Non è solo una questione di tecnologia: è una questione di dignità e di diritto all’accesso ai servizi, come in qualsiasi altra parte del Paese”.

In un’epoca in cui si parla tanto di ripopolamento delle aree interne, di lavoro da remoto, di turismo lento e sostenibile, episodi come quello di Vetulonia raccontano una realtà ben diversa: quella di comunità che rischiano l’isolamento totale appena viene a mancare un cavo.