
Alessandro Capecchi e Alessandro Tomasi
Alessandro Capecchi, dopo una legislatura in consiglio regionale Fratelli d’Italia ha deciso di ricandidarla: soddisfatto del riconoscimento al lavoro svolto?
"Io non posso che ringraziare il Partito e gli elettori. In questi cinque anni penso di essere stato sempre presente e mi sono impegnato in tante battaglie per il territorio pistoiese, per questo mi agito nel leggere alcune affermazioni...."
A cosa si riferisce?
"All’intervista rilasciata a ’La Nazione’ dal presidente della Regione".
Quale è il problema?
"Giani fa campagna elettorale da cinque anni utilizzando in maniera disinvolta il suo ruolo per girare tutta la Toscana. Non a caso l’ho soprannominato il ’GovernAttore’ dopo aver visto i social riempiti di video sorprendenti".
Giani però ha rivendicato di aver investito molto sul territorio pistoiese e di avere grandi progetti anche per il futuro. Cosa non le torna?
"Vorrei ricordare che Pistoia è già nell’area metropolitana dal 2000, con delibera della giunta regionale che delimitò l’area Firenze-Prato-Pistoia; poi vorrei far notare che lui non l’ha mai considerata, soprattutto sulle opere strategiche. inventandosi la tramvia come opera di mobilità pubblica, prima per Firenze e poi ampliata a Prato".
La metropolitana di superficie che fine ha fatto?
"La solita vana promessa della Regione. L’idea era quella di treni a frequenza continua, utilizzando le infrastrutture esistenti, ma dopo 40 anni tutto è rimasto uguale. Considerando che la tramvia a Pistoia non arriva per evidenti difficoltà morfologiche, ai pistoiesi restano i disagi".
Però, questo è innegabile, la Regione ha dato contributi ai progetti del territorio....
"È vero che la regione ha dato un po’ di risorse per Pistoia e per la provincia, ma è stato soprattutto grazie al nostro lavoro e al continuo stargli addosso".
Ad esempio?
"Ii soldi per la scuola ’Cino’ sono arrivati perché noi di Fratelli d’Italia avevamo presentato un emendamento che poi è stato fatto proprio dalla maggioranza, lo stesso vale per la trattativa per i fondi di sviluppo e coesione in merito agli interventi sul Palazzetto e su quello nuovo in costruzione nell’area ex Pallavicini. Senza dimenticare che siamo riusciti a portare, sempre con un nostro emendamento, 500mila euro per un impianto sportivo ad Agliana e altre risorse per una rotonda a Chiesina Uzzanese recuperando anche i fondi Fsc 2014-2021 per la palazzina Regia di Montecatini".
Dimentica il Teatro Manzoni...
"No, la Regione fa bene a metterci risorse ma Giani dimentica che l’intervento è cofinanziato da Comune di Pistoia e Fondazione Caript".
Giani vuole rilanciare la Porrettana non le piace nemmeno questa idea?
"Meno male…Abbiamo presentato più volte sia atti d’indirizzo sia emendamenti per garantire di concerto con il Comune un finanziamento costante per un progetto articolato su più anni, ma anche in questo caso ce lo hanno sempre bocciato".
Lei è in prima linea per far dichiarare la zona montana area disagiata, a che punto siamo?
"È caduto ogni tentativo di equivoco. A fronte della bocciatura dell’ordine del giorno che ho presentato per la valorizzazione dell’ospedale Pacini, Giani ripropone la casa di comunità. La sanità pubblica non deve replicare i centri diagnostici che possono essere anche privati in convenzione per tac o altri esami conoscitivi".
Come immagina lei la sanità pubblica?
"Deve essere per tutti ma garantendo servizi essenziali, l’emergenza-urgenza, pronto soccorso, chirurgia. A maggior ragione nelle zone periferiche. Giani fa un ragionamento quantitativo di risorse, io lo faccio di qualità dei servizi. Stesso discorso sul trasporto sanitario".
Cosa intende?
"I malati oncologici e le persone disabili non devono rientrare, come invece è stato fatto dalla Regione, nei servizi a pagamento con il sistema dell’Isee, il quale ha griglie molte basse e tante famiglie sono costrette a sopportare costi ingenti per servizi che prima del 2022 erano gratuiti".
Non soltanto in montagna gli ospedali sono impoveriti: ci sono problemi anche a Pistoia e a Pescia...
"Vero. Nel fine settimana, il San Jacopo non ha l’ortopedico e l’ospedale di Pescia, che dovrebbe servire un bacino d’utenza di centomila abitanti, sta progressivamente perdendo le sue caratteristiche".
Ma i soldi ci sono?
"Ci sono, sono scelte politiche. Grida vendetta il nuovo reddito cittadinanza di carattere regionale previsto nel patto che Giani ha fatto con il Movimento 5 stelle. Per Giani costa 15/20 milioni (tutto da vedere..), ma questi soldi dovrebbero essere utilizzati per la sanità ed altro. Senza dimenticare il problema dei rifiuti. Sono scaduti i 180 giorni entro i quali gli Ato avrebbero dovuto fare i piani di gestione, ma il piano non dà indicazioni puntuali e il nostro territorio costretto a subire ancora il termovalorizzatore di Montale e a sobbarcarsi le discariche del Cassero e del Fosseto. Il tutto, con l’aumento della Tari e con altri terrieri che invece non hanno impianti. Mi dica lei se non è il momento di cambiare...".