FRANCESCO SCOLARO
Cronaca

Vecchio ospedale, c’è chi dice no

Il Comitato Salute Pubblica Massa Carrara ha letto con angoscia, ma non con stupore, dello scambio Asl-Comune di Massa del...

Un’immagine del vecchio ospedale di Massa destinato a diventare un quartiere residenziale con uffici e negozi

Un’immagine del vecchio ospedale di Massa destinato a diventare un quartiere residenziale con uffici e negozi

Il Comitato Salute Pubblica Massa Carrara ha letto con angoscia, ma non con stupore, dello scambio Asl-Comune di Massa del vecchio ospedale e altri edifici pubblici. "Quando abbiamo manifestato contro l’assurda costruzione sui binari della Casa di comunità sospettavamo che una tale illogicità fosse in realtà messa in opera per sfruttare con opere ’speculative’ gli enormi spazi del San Giacomo e Cristoforo – afferma il Comitato –. I cittadini vedono svenduto un vero gioiello, con una vista meravigliosa, in spazio per negozi, quando tantissime attività sono state chiuse o stanno chiudendo e tutto il comune di Massa è pieno di fondi sfitti. Il resto verrà destinato a civili abitazioni e concederanno un grazioso sentiero verde che collegherà il Monte di Pasta. Cui prodest? Perché in una città di anziani non vincolare gran parte dello spazio delle abitazioni a ’cohousing’? Perché non arricchire di verde e servizi? Questo comitato prenderà accordi con altri volonterosi affinché i soli e unici a pagare non siano solo i cittadini e la loro salute. Chiediamo inoltre ai consiglieri di opposizione di chiedere (e ottenere) un sopralluogo al fu ospedale e nell’eventualità ci siano macchinari e arredi abbandonati di pretendere di sapere che fine faranno, dato che sono stati pagati dai cittadini".

Una dura critica alla variante che riattiva l’accordo di programma tra Asl e Comune viene anche da Rifondazione Comunista, circolo Massa Centro. "Siamo contrari alla scelta sull’ex ospedale vecchio – afferma Rc –. L’ annuncio della costruzione di una cittadella stile ’Massa 2’ in piena evocazione berlusconiana chiarisce molte cose. Ora capiamo l’avversione di Asl/Regione nel costruire la Casa di comunità negli spazi del vecchio ospedale per assecondare appetiti palazzinari e speculativi. Capiamo la posizione del sindaco sulla gestione del territorio, allineato su una visione più speculativa che votata agli interessi collettivi: non bisognava disturbare la speculazione sull’ex ospedale. Nonostante i disastri che l’urbanistica concertativa ha prodotto negli ultimi 30 anni e che ci hanno consegnato una città caotica, quasi ingestibile, si continua a gestire il territorio ascoltando più i capitali parassitari della rendita immobiliare che i bisogni della città. Massa ha necessità di spazi pubblici, di un progetto concreto di edilizia pubblica, di aree da destinare all’utilizzo collettivo, di servizi pubblici all’altezza delle sfide del tempo, di servizi sanitari per una popolazione che invecchia e che ha difficoltà negli spostamenti. E continuiamo a pensare che costruire la Casa di comunità alla stazione sia un grande errore, aggravato dalla progettazione della Variante Aurelia che renderà irraggiungibile quel presidio".