SAVERIO MELEGARI
Cronaca

Invaso di Gello, la storia infinita. Dal Mit ecco 15 milioni di euro. Possibile svolta per il progetto

Il bacino non è più operativo dal 1990, in attesa di un intervento strutturale da parte di Publiacqua. L’annuncio del forzista Stella: "Opera che mitigherà gli effetti della siccità". Sarà la volta buona?.

Marco Stella (Fi)

Marco Stella (Fi)

Nuovo capitolo della saga, oramai ultradecennale, che riguarda la messa in sicurezza del bacino della Giudea, meglio conosciuto come invaso di Gello che non è più operativo dal 1990 dopo che aveva fornito acqua alla piana pistoiese per diciotto anni. Nel frattempo, grazie alle infrastrutture realizzate da Publiacqua, la città e la periferia non sono rimaste a secco grazie al collegamento con Bilancino, però le procedure tecniche non sono ferme. L’ultimo annuncio è arrivato dal consigliere regionale di Forza Italia, Marco Stella, in merito allo stanziamento di 15 milioni e mezzo di euro nel più vasto piano di rafforzamento delle infrastrutture idriche che prevede, per la Toscana, ben 47 milioni.

"Grazie al sottosegretario al Mit, Tullio Ferrante, arriva una risposta concreta del Governo ai territori – afferma Marco Stella – con l’obiettivo di mitigare gli effetti della siccità e assicurare una gestione efficiente delle risorse idriche. In totale, è stato dato il via libera alla realizzazione dei primi 75 interventi in tutto il Paese. Con i fondi sarà possibile accelerare l’attuazione delle misure necessarie a promuovere il potenziamento delle infrastrutture idriche e a ridurre le dispersioni di risorse preziose". Un annuncio che fa seguito a quello del fine marzo scorso quando, invece, toccò al segretario regionale della Lega, Luca Baroncini, ufficializzare i 9 milioni e 572mila euro citando sempre il Mit, Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti.

A fronte di questo duplice annuncio nel giro di quattro mesi viene da chiedersi: cosa è successo nel frattempo? Partendo dal presupposto che il progetto iniziale realizzato da Publiacqua sul Bacino di Gello prevede un investimento di 15 milioni di euro, lo scorso maggio l’Autorità Idrica regionale ha pubblicato un decreto che dà finalmente l’approvazione del progetto definitivo dell’infrastruttura dopo la conclusione delle varie procedure di conferenza dei servizi ma con alcune prescrizioni indicate dalla Soprintendenza.

Ricordiamo che, nello specifico, il lavoro consisterebbe nella messa in sicurezza idraulica della diga con abbassamento di terre di scavo di sette metri. E’ stato concluso il processo di Via (Valutazione Impatto Ambientale) ed il finanziamento rientra ancora nel FSC 2014-20 ma nuovamente riconfermato al termine dello scorso anno. E adesso cosa succederà? Il progetto esecutivo dovrà prevedere, al suo interno, la variante urbanistica comprendente le aree adiacenti alla diga che saranno interessate da una porzione del nuovo tracciato del canale scolmatore e che dovranno essere espropriate. Da lì, e i tempi sicuramente non saranno brevissimi, bisognerà poi passare al bando di gara per l’assegnazione dell’opera, le verifiche del caso, la consegna del cantiere e la sua effettiva realizzazione. Prima di rivedere il bacino nuovamente in funzione, probabilmente, ci sarà da aspettare ancora qualche anno…

S.M.