ALESSANDRO BENIGNI
Cronaca

Il boom del ‘Tattico’, dai campi della Serie A a star del fantacalcio: Luca Diddi si racconta

Una brillante carriera da allenatore e match analyst, poi la svolta social. “In tre anni, oltre 500mila follower. Con contenuti innovativi e divertenti”

Luca Diddi, imprenditore digitale

Luca Diddi, imprenditore digitale

Pistoia, 8 agosto 2025 – Una carriera in continua ascesa, dopo tanto sudore e gavetta. Dai primi passi a Pistoia - dove tuttora vive – al meritato approdo nell’elite del calcio, in serie A. Poi qualcosa s’inceppa, le luci si spengono. Ma Luca Diddi a star fermo non riesce e porta il suo lavoro, quello di match analyst, sui social.

Applicato al gioco più amato dagli italiani, il fantacalcio. E in poco tempo “Il tattico”, questo il nickname, fa segnare un clamoroso successo. Un dato su tutti? A seguirlo ci sono oltre cinquecentomila follower sulle varie piattaforme...

Luca, ci siamo ’lasciati’ ormai più di dieci anni fa, quando vestivi l’arancione nei panni di collaboratore tecnico. Cos’è successo poi?

“Ho continuato ad allenare i giovani e a portare il mio contributo in altre piazze come match analyst. Ho lavorato a lungo a Carpi, poi a Cagliari con Mazzarri. Infine Verona, con Cioffi, fino al suo esonero. Il suo successore cambiò completamente staff e io rimasti ’a casa’, con ancora due anni di contratto”.

Uno spartiacque.

“Potevo stare tranquillo sul divano, ma mi sono detto: ’adesso mi devo inventare qualcosa’. E ho deciso di provare a portare il mio lavoro sui social. Cioé analizzare le partite in chiave più leggera, nello specifico in ottica fantacalcistica, per consigliare alle persone quali giocatori schierare e quali evitare”.

E così è nato ’Il tattico’. È stato subito un successo?

“Il ’boom’ è stato piuttosto rapido, perché ho portato qualcosa d’innovativo – le analisi di un professionista certificato Figc – irrompendo in un settore saturo, quello del fantacalcio. I fatti mi hanno dato ragione, le persone si sono esaltate e i brand si sono avvicinati. Dopo tre anni ho una community affezionata, una piccola ’squadra’ che lavora per me (grafico, editor video, social manager, customer care) e la possibilità di scegliere se e con chi collaborare”.

Per tantissimi i tuoi contenuti, soprattutto lo show ’bello fresco’, sono un appuntamento fisso. C’è una chiave, oltre a quella della competenza?

“Penso che sia quella dell’intrattenimento. Nei miei video cerco di coniugare la tattica al divertimento, coinvolgendo gli utenti con rituali e giochi. All’inizio la presentazione della giornata di campionato su YouTube non funzionava molto, ma in poco tempo il mio modo di comunicare e interagire ha ’bucato’”.

Anche con i calciatori?

“Assolutamente si. Succedono cose incredibili: spogliatoi che guardano i miei video, giocatori in pullman durante le trasferte che mi scrivono, altri che mi pregano di essere menzionati o che si lamentano perché non li ho nominati...Con tanti si è creato un bellissimo rapporto, alcuni mi chiamano persino per fare il fantacalcio con loro”.

Un successo che sa di rivalsa verso il mondo del calcio?

“Un po’ si, perché quello del pallone è un mondo dove spesso la meritocrazia viene messa in un angolo. Ho visto e vedo tutt’ora tante brutte situazioni”.

Ci torneresti?

“Ho avuto un paio di chiamate da società di A, ma sono sincero: dovrei mollare tutto e, attualmente, come imprenditore digitale guadagno tre volte tanto quello che mi viene offerto. Rischio di bruciare tutto quanto ho costruito per pochi mesi di lavoro... Se arrivasse una ’big’, però, valuterei con attenzione. E non nascondo che qualche interlocuzione importante c’è”.

Nuovi progetti?

“’Calcio franco’, un podcast con Luca Toni: a girare ci saranno grandi ospiti del pallone”.

Le aste per la nuova stagione di fantacalcio sono alle porte: tre certezze?

“Il mio pupillo Kean. Sarà l’anno di Leao. E David spaccherà”.

Tre sorprese?

“Lucca, Odgaard, Fazzini”.

Tre flop?

“De Ketelaere, Ferguson, Pellegrini. E piano con De Bruyne...”.

Tre ’low cost’?

“Atta, Ndiaye, Ahanor. Aggiungo un quarto, Touré. Per tutti gli altri... seguitemi sui social”.