MARIO ALBERTO FERRARI
Cronaca

Il sensore monitora-tumori: “Rivoluzione nella cura”

Unipi, un piccolo dispositivo impiantabile valuta se i farmaci hanno effetto. Il professor Barillaro: “Può trasformare le procedure cliniche e diagnostiche”

Il sensore monitora-tumori dell’Università di Pisa

Il sensore monitora-tumori dell’Università di Pisa

Pisa, 25 maggio 2025 – “Questo sensore può rivoluzionare le procedure cliniche e diagnostiche nel trattamento dei tumori, rendendo la medicina sempre più a misura di persona”.

L’Università di Pisa ha sviluppato un dispositivo in grado di monitorare in tempo reale l’effetto dei farmaci chemioterapici. Si tratta di una possibile rivoluzione nella battaglia per combattere il cancro e tutto questo è possibile grazie a un piccolo biosensore ultrasottile e bioriassorbibile, che può essere inserito direttamente su un sito tumorale e che consente una valutazione immediata dell’efficacia dei farmaci.

“Fino a ora il monitoraggio dell’efficacia di farmaci chemioterapici - spiega il professor Giuseppe Barillaro del Dipartimento di Ingegneria dell’Informazione di Unipi - è avvenuto tramite analisi di laboratorio, che però non riescono a misurare l’assorbimento in una zona di interesse specifico con elevata accuratezza.

Il nostro sensore permette di misurare l’assorbimento della doxorubicina (l’antibiotico che rallenta o blocca la crescita delle cellule tumorali) in tempo reale con elevata accuratezza spaziale e temporale. Il sensore amplifica la fluorescenza del farmaco, consentendo un tracciamento efficace della doxorubicina attraverso la pelle. Peraltro - aggiunge - se abbinato a un cerotto elettronico riutilizzabile, il biosensore consente la raccolta dati e la loro trasmissione wireless”.

Nessuna paura per l’espulsione del sensore che, grazie a uno studio di biocompatibilità di tre mesi ha confermato la totale biodegradabilità del sensore, senza effetti tossici. “Misurando direttamente i livelli di farmaco nei tessuti nel tempo - aggiunge la ricercatrice Martina Corsi -, il nostro sistema migliora i metodi di monitoraggio tradizionali, aiutando i medici a ottimizzare il dosaggio e a ridurre il rischio di recidiva dopo l’asportazione del tumore”.

Il biosensore impiantabile e riassorbibile è uno strumento che, prosegue Barillaro: “Ha la potenzialità di rivoluzionare le procedure cliniche e diagnostiche garantendo un monitoraggio continuo di una molecola specifica nel tessuto di interesse, e quindi informazioni in tempo reale sia sullo stato di salute del paziente sia sull’efficacia dei farmaci. Un ulteriore passo avanti verso una medicina di precisione e personalizzata”.

Mar. Fer.