"Accudire il nostro passato non è una raffinatezza intellettuale, ma un requisito irrinunciabile per la costruzione di un futuro consapevole e responsabile". Con queste parole l’architetto Leonardo Germani, presidente dell’Ordine degli Architetti di Pisa, è intervenuto sulla vicenda della demolizione non autorizzata della ex chiesa di San Biagio al Loro, a San Martino Ulmiano, nel Comune di San Giuliano Terme.
L’edificio religioso, risalente a oltre mille anni fa e ridotto ormai allo stato di rudere, è stato parzialmente abbattuto nei giorni scorsi nonostante fosse riconosciuto come bene di valore storico e documentario. A bloccare i lavori, già in stato avanzato, è stata la polizia municipale che lo scorso 4 settembre è intervenuta in via Carlo Marx dopo la segnalazione dei cittadini. Gli agenti hanno constatato l’assenza di qualsiasi titolo edilizio e hanno disposto l’immediata sospensione delle opere con ordinanza dirigenziale, è stato avviato l’iter di comunicazione alla Procura della Repubblica per i dovuti accertamenti penali. "Il nostro patrimonio costruito identifica uno dei più importanti‘serbatoi di futuro – ha aggiunto Germani – allo stesso tempo è anche un insidioso banco di prova per la nostra capacità di ‘ascolto’; queste due contingenze motivano quanto sia indispensabile che tutti noi si diventi custodi e, di conseguenza, responsabili del nostro patrimonio, così da garantirne non solo l’esistenza ma influenzare e arricchire le vite delle generazioni future".
L’Ordine degli Architetti ha sottolineato come episodi simili sollevino interrogativi profondi sulla tutela e sulla responsabilità condivisa del patrimonio culturale, anche laddove questo si presenti in condizioni di degrado. "La demolizione della ex chiesa di San Biagio rappresenta una violazione gravissima delle norme urbanistiche e un danno al nostro patrimonio storico", aveva dichiarato il vicesindaco con delega all’Urbanistica ed Edilizia privata Francesco Corucci.
"Ogni intervento sul nostro patrimonio – ribadito il presidente dell’ordine degli architetti di Pisa -, e a maggior ragione le iniziative che avranno la capacità di cancellare per sempre tale memoria collettiva, debbano essere imprescindibilmente e accuratamente ponderate e, nei limiti del possibile, evitate".
"Al fine di scongiurare in futuro – conclude il presidente dell’ordine degli architetti –, simili disattenzioni si rende altresì necessaria una diffusa attività di educazione rivolta all’assimilazione da parte di tutti gli attori, di una seria deontologia di rispetto e di conoscenza del patrimonio che vada ben oltre il particolare interesse del singolo".
Enrico Mattia Del Punta