
Renzo Macelloni, sindaco di Peccioli
"E’ assurdo che un partito come il Pd si presenti alle elezioni regionali in provincia di Pisa con soli sette candidati su otto e tre donne, perché una guerra tra donne ne lascia fuori un’altra. E’ inutile sciacquarsi la bocca a parole con l’impegno a favore delle pari opportunità quando poi si agisce così". Sintetizza così Renzo Macelloni, sindaco di Peccioli, riferendosi al mancato raggiungimento delle pari opportunità in lista previsto dalla legge, il caos innescato dal siluramento di Sonia Luca. "E’ stato un errore madornale gestire tutta questa vicenda in questo modo - aggiunge stizzito - ed è incredibile essere arrivati a questa conclusione. Anche perché questo partito e questa provincia avrebbero avuto bisogno di maggiore serenità e invece il risultato è ora sotto gli occhi di tutti".
Macelloni lei è da anni un dirigente dem di primo piano: ha ancora senso restare nel Pd? Ovvero un partito dove si ha l’impressione che talvolta si faccia opposizione a se stessi.
"Io credo che il Pd sia ancora la mia casa. Anzi, dico di più: io porto avanti da anni un’azione politica riformista e di sinistra. Con una precisa cultura di governo. Se poi a qualcuno questo non piace me lo dica con chiarezza e ne prenderò atto. Almeno si potrà avviare una discussione chiara e trasparente su questo aspetto".
Il punto, però, è che in questa fase preelettorale il "caso-Sonia Luca" rischia di aprire un’altra ferita profonda nella comunità politica dem.
"La nostra comunità politica è la più votata della Toscana e della provincia, in tanti si sciacquano la bocca sulla necessità di difendere le donne e poi si presenta una lista monca e per di più con una donna in meno perché non si riesce a fare sintesi: tutto questo non giova davvero al Pd e anzi al partito è stato fatto un danno enorme, togliendogli quella serenità di cui invece aveva bisogno per affrontare le sfide complesse del nostro tempo".
Gab. Mas.