MARIO FERRARI
Cronaca

Pisa, la scuola che abolisce i voti: “I ragazzi non sono numeri”

La presentazione alle famiglie lunedi pomeriggio: la sperimentazione riguarderà due classi, verifiche con valutazioni scritte e dettagliate al posto delle cifre

Un momento della presentazione, il preside e le prof promotrici

Un momento della presentazione, il preside e le prof promotrici

Pisa, 2 luglio 2025 – “Il voto numerico risucchia tutto: semplifica la valutazione, crea ansia, limita negli studenti la capacità di autogiudicarsi e li allontana dal loro percorso personale”. Con questa consapevolezza, a partire dal prossimo anno scolastico, al liceo Buonarroti partirà una sperimentazione intitolata “Oltre il voto”. Presentata lunedì pomeriggio ai genitori, coinvolgerà due classi prime in un percorso che prevede la sostituzione del voto numerico nelle verifiche con valutazioni scritte e dettagliate. Non si tratta infatti di un salto nel buio, ma di una sperimentazione già testata in passato in alcune scuole di Roma e Torino, e anche al Buonarroti, seppur in misura limitata. E i risultati sono stati “molto positivi, soprattutto sul piano della serenità dei ragazzi e della loro capacità di autovalutazione”, spiegano i docenti. Secondo i professori promotori Daniele Ippolito Silvia Azzarà, Natalia Cantella, Susanna Genovesi e Maria Clara Pellegrini, si tratta di “restituire centralità alla relazione educativa e alla responsabilità personale. Il voto è solo un linguaggio, non l’unico possibile. Spesso si riduce a una cifra che appiattisce tutto, trasmette un giudizio assoluto e genera ansia o peggio umiliazione, senza offrire reali indicazioni su come migliorare”.

Il nuovo approccio, invece, prevede “valutazioni articolate che accompagnano lo studente nel tempo, aiutandolo a riconoscere i propri punti di forza e le aree di miglioramento. I ragazzi saranno stimolati a riflettere su se stessi, imparando dai propri errori ad autovalutarsi con lucidità”. Non si tratta però, sottolineano i docenti, “di una scuola ‘più facile’, ma ‘più seria’, dove la valutazione diventa un momento di partecipazione e collaborazione formativo e rigoroso, non una semplice fotografia del momento. D’altronde, è più facile scrivere un numero piuttosto che analizzare in modo dettagliato, preciso e ampio l’elaborato di uno studente”.

I genitori, da parte loro, si dicono incuriositi e favorevoli. Giulia Zarmati commenta: “Aiuta l’autovalutazione con criteri oggettivi, senza l’umiliazione del brutto voto. Per mio figlio è uno stimolo in più a misurarsi con se stesso”. Danilo Petrolino aggiunge: “È un metodo che favorisce la trasparenza tra scuola e famiglia e restituisce centralità al singolo percorso di crescita”. Conclude Giulia Bagnolesi: “L’età in cui si propone questo tipo di progetto rappresenta un momento cruciale di crescita, sia per lo sviluppo della didattica che per la formazione personale dello studente“. La sperimentazione ha trovato il supporto anche del preside del Buonarroti, Alessandro Salerni, che ha sottolineato “la coerenza del progetto con la vocazione originaria del liceo, che 50 anni fa non aveva le valutazioni numeriche. Le verifiche servono per comprendere dove si è nel proprio percorso, non per assegnare un’etichetta. Dobbiamo riportare al centro l’idea di una valutazione formativa, che aiuti a capire gli errori e a crescere. In un tempo in cui l’ansia scolastica è amplificata dai voti sul registro elettronico e dalla competizione, ‘’Oltre il voto’’ vuole ridurre le sensazioni negative e far capire allo studente in che direzione andare” guardando, appunto, oltre il voto.