STEFANO BROGIONI
Cronaca

“Subì violenze e tentò il suicidio”. Allieva denuncia, prof sotto accusa. Chiesto il giudizio

A distanza di anni, docente di scuola media imputato per attenzioni verso una studentessa. La testimonianza di Montanari. Verso l’archiviazione la posizione della preside per omissione

Il palazzo di giustizia di Firenze

Il palazzo di giustizia di Firenze

Firenze, 2 luglio 2025 – Battute hot e abbracci spinti quando, il professore e la giovanissima studentessa, restavano da soli in aula: la procura ha chiesto il processo per un ex insegnante di una scuola media dell’Oltrarno. La ragazza, che oggi ha vent’anni, parlò per la prima volta degli atteggiamenti del professore dopo un gesto di autolesionismo che fortunatamente non ebbe gravissime conseguenze. Ma per questo, il pm Ester Nocera, titolare del fascicolo aperto dopo la denuncia del padre della giovane, contesta all’imputato la circostanza che le particolari attenzioni avrebbe causato nella ragazzina, minore di 14 anni, “condizioni di disagio psicologico e emotico fino al compimento dell’estremo gesto suicidario”.

Le presunte violenze sessuali, da parte dell’insegnante di educazione tecnica - S.S., 69 anni, oggi in pensione -, collocate tra il settembre del 2016 e il giugno del 2019, sarebbero avvenute “abusando del suo ruolo e quindi della sua autorità”, facendo in modo che ai cambi dell’ora la ragazzina rimanesse sola in classe con lui “così da ostacolare la privata difesa”.

La denuncia risale a più di un anno fa. Fu un fulmine a ciel sereno per due genitori che stavano aiutando la figlia a uscire da un periodo nero. Ricoverata dopo un tentativo di suicidio, la ragazza, seguita anche da uno psichiatra, confessò: “Alle medie un professore mi abbracciava, senza che lo volessi”. Così il padre, di professione avvocato, facendo delle vere e proprie indagini, ricostruì che quel professore era molto “chiacchierato“ e che era già stato oggetto di un procedimento disciplinare forse troppo frettolosamente archiviato. A segnalare alla preside gli atteggiamenti quanto meno inopportuni - con frequenti discorsi a sfondo sessuale e ricerca di contatto fisico con le allieve - era stato un gruppetto di genitori, tra i quali figurava anche il rettore dell’università per stranieri di Siena Tomaso Montanari, che recentemente ha consegnato il suo ricordo al magistrato. All’epoca, altre studentesse erano infastidite dalle frasi e dall’atteggiamento del docente.

“Mi viene vicino e mi stringe al suo fianco con decisione”, “mi tiene una mano sulla schiena e mi chiama ’la mia nipotina’”, riferì una ragazza alla madre, il cui raccontò finì in un esposto. Una insegnante, il 9 gennaio 2019, si fece ambasciatrice per le sue allieve: “Ci abbraccia, fa commenti troppo personali, ci mette a disagio perché si avvicina troppo, ci tocca le spalle, la testa e il viso”. La preside dell’istituto non presentò mai denuncia, ma si limitò a un invito al docente a cambiare i suoi modi in classe. Anche nei confronti della dirigente dell’epoca è stata presentata una denuncia, ma in questo caso la procura ha chiesto l’archiviazione.