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Firenze, padre denuncia in procura la scuola della figlia: “Attenzioni morbose di un prof già segnalato”

Accade alle medie. La ragazza, che ha un disagio psicologico, avrebbe parlato di un insegnante e di abbracci non richiesti da parte di quest’ultimo

Aula scolastica in una foto di repertorio

Firenze, 6 marzo 2024 – Una vicenda che inizia nelle aule scolastiche e che ora finirà in procura. Da due anni, la figlia 19enne è affetta da una grave forma di anoressia nervosa ed è ricoverata in un ospedale, in provincia di Firenze. Per il padre, la malattia potrebbe anche essere legata alle «particolari attenzioni» che la ragazza avrebbe subito da un professore ai tempi in cui la figlia frequentava la scuola media, tra il 2016 e il 2019.

Da qui la decisione di denunciare alla procura l'allora preside della stessa scuola media, l'ex dirigente dell'Ufficio scolastico provinciale e la dirigente del Dipartimento della Funzione pubblica per omessa denuncia di reato da parte di pubblico ufficiale.

È stata la ragazza durante uno dei tanti ricoveri, secondo quanto emerge dalla denuncia, a confidare a una parente di aver subito abbracci da un professore. In passato, l'insegnante era stato segnalato per «comportamenti inappropriati e scorretti» dai genitori di alcuni alunni e da altri professori, ma il procedimento era finito con un'archiviazione.

L'insegnante è andato in pensione nel luglio 2023. Secondo uno dei medici dell'ospedale di Careggi che ha in cura la ragazza, il disturbo alimentare da cui è affetta è tipico di chi ha «subito un abuso di natura psicologica o sessuale».

«Non intendo denunciare il professore - spiega il padre nella denuncia -, ma denunciare il comportamento indegno e ingiustificato da parte delle istituzioni scolastiche che hanno permesso tutto questo. Istituzioni alle quali quotidianamente affidiamo i nostri figli. Sarebbe bastato un minimo di buon senso, ampiamente giustificato dalle segnalazioni ricevute da alunni, genitori e colleghi insegnanti, per fare quello che un pubblico ufficiale avrebbe dovuto fare: la denuncia all'autorità giudiziaria».