CARLO VENTURINI
Cronaca

Piazze a numero chiuso. Giro di vite e polemica: "Scelta senza senso che uccide la socialità"

La nuova ordinanza anti-malamovida nel centro storico prevede presidio con steward e chiusura in caso di sovraffolamento.

La nuova ordinanza anti-malamovida nel centro storico prevede presidio con steward e chiusura in caso di sovraffolamento.

La nuova ordinanza anti-malamovida nel centro storico prevede presidio con steward e chiusura in caso di sovraffolamento.

Piazze a numero chiuso nel segno della sicurezza e del decoro con steward e forze dell’ordine che possono sospendere momentaneamente l’accesso alle piazzette del centro storico. Così, il consigliere Francesco Auletta di Una città in Comune, interpreta la nuova ordinanza del sindaco del 29 luglio in vigore fino al 30 dicembre. E un’altra ordinanza del 27 luglio vieta le immissioni acustiche provenienti da strumenti musicali e accessori di amplificazione acustica nonché di ogni altro dispositivo idoneo a produrre emissioni sonore tali da arrecare disturbo. Ma nella prima ordinanza ad innescare la polemica è questo dettato: "Qualora si verifichino episodi di eccessivo affollamento di piazze, al fine di tutelare l’incolumità delle persone, il personale delle forze di polizia ha facoltà di procedere alla momentanea chiusura della piazza, salva la possibilità di accesso/deflusso ai pubblici esercizi preventivamente prenotati ed alle abitazioni private". Per Auletta: "Dietro la retorica della sicurezza, si nasconde un progetto chiaro: trasformare le piazze in spazi sorvegliati e selettivi, accessibili solo a chi consuma, senza alcuna cura di chi le piazze e le strade del centro le vive e le attraversa". L’ordinanza prosegue prevedendo il "presidio dipersonale delle agenzie private di vigilanza con le quali il Comune abbia stipulato contratti di fornitura del servizio". "La nuova ordinanza autorizza le forze di polizia a chiudere le piazze in caso di ‘sovraffollamento’ – tuona Auletta – salvo garantire l’accesso a chi ha prenotato nei locali: chi paga entra, gli altri fuori. In parallelo, il Comune spalanca le porte al business della vigilanza privata, delegando il controllo dello spazio pubblico a soggetti privati legati da contratti con l’amministrazione". I precedenti di tali ordinanze non mancano ed è pur vero che l’effettiva applicabilità delle stesse risulta difficile anche perché si dovrebbe ‘misurare’ il sovraffollamento. I consiglieri Paolo Martinelli, Gianluca Gionfriddo e Emilia Lacroce incalzano: "Non sono bastate le bocciature al Tar delle ordinanze su Piazza della Pera e alla Stazione e i relativi pagamenti di risarcimenti ai ricorrenti con il denaro dei cittadini. Con questo provvedimento, l’amministrazione persevera nella propaganda vuota: un securitarismo privo di senso che uccide la socialità e svuota le piazze anziché riempirle di iniziative sane e culturali. Tra l’altro lo fanno prevedendo di nuovo vigilanza privata, quindi altri soldi pubblici da spendere inutilmente anziché investirli in azioni che responsabilizzino i fruitori".

Carlo Venturini