GABRIELE MASIERO
Cronaca

Pd azzerato, le motivazioni: "Situazione delicata sotto tutti i punti di vista"

Ecco che cosa ha scritto Elly Schlein per commissariare il partito pisano. E nelle chat dell’area bonacciniana attaccano: "È una rappresaglia politica".

Stefano Ceccanti

Stefano Ceccanti

"Situazione delicata sotto tutti i punti di vista". È questa la motivazione scelta da Elly Schlein per chiedere ai garanti del partito di commissariare il Pd pisano. L’affermazione è contenuta in una stringatissima lettera che la segretaria ha indirizzato a Stefania Gasparini, presidente della Commissione nazionale di garanzia, con la quale sottolinea che è sua "intenzione nominare l’On. Vinicio Peluffo commissario della Federazione di Pisa".

Schlein sottolinea, infatti, che ricorrono "le ragioni di cui all’articolo 23, comma 1, dello Statuto nazionale".

La norma citata prevede che "in casi di necessità e urgenza, di gravi e ripetute violazioni delle norme dello Statuto, del codice etico o dei regolamenti, ovvero nei casi di impossibilità di esercitare le funzioni da parte dell’organismo dirigente, il segretario nazionale può intervenire nei confronti delle strutture regionali e territoriali adottando, sentito il parere della Commissione nazionale di Garanzia, i provvedimenti di sospensione o revoca: tali provvedimenti possono riguardare sia organismi assembleari sia organi esecutivi, e possono includere l’eventuale nomina di un organo commissariale determinandone le prerogative".

Inoltre, prosegue la norma, "la sospensione, la revoca e il commissariamento devono essere ratificati, a pena di nullità, dalla Direzione nazionale con il voto favorevole della maggioranza assoluta dei componenti entro 30 giorni dall’adozione del provvedimento". Tuttavia, balza agli occhi che il Nazareno abbia scelto di commissariare la Federazione pisana, ma non l’Unione comunale di Pisa, che da quasi due anni non riesce a celebrare un congresso e nella quale, nelle ultime settimane, è scoppiato un caos legato al tesseramento degli iscritti che ha spinto la segreteria regionale (a guida schleiniana) a inviare a Pisa un emissario per cercare di ricomporre le fratture.

Il commissariamento deciso da Elly Schlein, secondo il costituzionalista ed ex deputato (di area riformista) Stefano Ceccanti, "è insostenibile" e si dice stupito che "di fronte alle rigorosissime condizioni poste dall’articolo 23, comma 1, dello Statuto del Pd (necessità, urgenza, gravi e ripetute violazioni di norme), le quali non possono che essere esplicitamente richiamate e motivate, venga richiesto alla Commissione di Garanzia di pronunciarsi solo sulla base di questa non-motivazione di poche parole".

E nelle chat dell’area bocciniana si spingono pure oltre: "È una rappresaglia politica per l’attivismo di Mazzeo per ricandidare Giani". Infine, anche l’assessora regionale Alessandra Nardini (fedelissima di Elly) richiama i regolamenti dem per mettersi fuori da qualunque presunta "tagliola" sul terzo mandato, avendone svolto solo uno "da consigliera regionale", dato che subito dopo la rielezione nel 2020 si dimise per fare ingresso nella giunta Giani.