GABRIELE MASIERO
Cronaca

Le reazioni: "Ha gettato la spugna"

L’opposizione attacca dopo l’addio del vicesindaco "Non abbandona un impiego bensì i cittadini".

Operai al lavoro alla tribuna coperta: i primi pali dei field box (fotoservizio Del Punta per Valtriani)

Operai al lavoro alla tribuna coperta: i primi pali dei field box (fotoservizio Del Punta per Valtriani)

"Le dimissioni del vicesindaco testimoniano il caos tutto interno a una destra che pensa soltanto agli incarichi senza alcun rispetto verso le comunità che governano. Soltanto ieri, in Commissione Trasporti della Camera, Raffaele Latrofa rassicurava infatti sulla sua compatibilità di esponente nella giunta del capoluogo toscano, che riveste da anni, e il nuovo ruolo di Presidente dell’Autorità di Sistema Portuale del Mar Tirreno Centro-Settentrionale, dimenticando comunque come la distanza notevole tra le due città, la complessità delle diverse responsabilità e le problematiche contingenti e logistiche non fossero un impedimento già insormontabile al doppio incarico". Lo denunciano parlamentari del Pd, Ylenia Zambito, Simona Bonafè e Marco Simiani, commentando le dimissioni protocollate ieri.

"All’improvviso – aggiungono – ha deciso però di dimettersi, tradendo la fiducia degli elettori e creando, proprio per l’importanza delle deleghe assunte, in particolar modo nei lavori pubblici e nella qualità urbana, ed anche alla luce dei progetti del Pnrr non ancora conclusi, evidenti e inaspettati problemi alla città. Pisa sta infatti vivendo una fase difficile a causa di continui problemi di sicurezza pubblica, aggravati dal degrado urbano, ma invece di rispettare il mandato elettorale Raffaele Latrofa ha gettato la spugna".

Duro anche il giudizio di Sinistra Italiana, con la coordinatrice provinciale Anna Piu, il consigliere comunale Luigi Sofia e Andrea Aretini, coordinatore comunale, secondo i quali "Latrofa non lascia solo un incarico: abbandona un’intera stagione di promesse fatte ai cittadini, impegni che aveva agitato come bandiere in campagna elettorale e che oggi risultano clamorosamente disattesi: si congeda per accettare un incarico lautamente retribuito, una nomina senza alcuna competenza specifica nel settore, calata dall’alto, frutto dell’ennesimo scambio tra le segreterie della destra, con il sigillo di Salvini e Meloni, e a Pisa lascia cantieri incompleti, promesse sbiadite e soprattutto la gestione oggi ancora più traballante dei progetti legati al Pnrr".

Secondo il capogruppo del Pd in consiglio comunale, Matteo Trapani (a nome di tutto il gruppo), ora "Conti dovrà quindi mettere mano a una giunta che pare sempre meno operativa per non rischiare di lasciare cose a metà o, peggio, mai iniziate: a Pisa c’è un caos incredibile sui servizi sociali, un impoverimento dell’offerta culturale, un’insufficienza di politiche per lo sviluppo, un’assenza di politiche ambientali coraggiose, un allarmante problema sicurezza e una totale assenza di programmazione su infrastrutture e riqualificazione urbanistica". Critiche anche da Paolo Martinelli, La città delle persone: "Pisa non può permettersi ulteriori rallentamenti né nuove guerre politiche interne. È tempo di pensare alle persone, non alle poltrone".