GABRIELE MASIERO
Cronaca

Ok al reddito di libertà: "Aiuto per le donne vittime di violenza economica"

Cordelia Tramontana: "Contrastare questa forma subdola di abuso". Il Comune offre supporto anche nella compilazione delle domande all’Inps.

Cordelia Tramontana, consigliera comunale di «Pisa al centro»

Cordelia Tramontana, consigliera comunale di «Pisa al centro»

"La nostra mozione sul reddito di libertà approvata lunedì in consiglio comunale è un impegno politico e umano verso tutte le donne che vivono situazioni di violenza economica, una delle manifestazioni più insidiose e silenziose di abuso". Parola di Cordelia Tramontana, consigliera comunale di Pisa al centro e prima firmataria dell’atto amministrativo che intende "sensibilizzare l’opinione pubblica sulla violenza economica - chiamandola con il suo nome - e costruire una vera rete territoriale di supporto: Pisa deve diventare un presidio attivo, vicino alle donne e con esso chiediamo che il Comune, attraverso i suoi operatori, possa offrire un sostegno a chi ne ha bisogno, rilasciando informazioni utili e supportando le donne anche nella compilazione delle domande da presentare all’Inps per ottenere il contributo".

La fase di sostegno, sottolinea Tramontana, "è condizionata al coinvolgimento e alla collaborazione di tutte le associazioni che operano nel settore sul territorio, che devono offrire una prima assistenza alla donne che hanno subito violenza economica, è necessario inoltre un coordinamento con i professionisti e con il terzo settore e per questo la nostra lista promuoverà una campagna di sensibilizzazione per offrire strumenti e risposte necessarie e urgenti alle donne vittime del fenomeno della violenza economica".

Il reddito di libertà, recentemente rafforzato dal Governo, offre un contributo di 500 euro al mese per un massimo di 12 mesi alle donne vittime di violenza, in condizioni di povertà, con o senza figli, che siano seguite dai servizi sociali e dai centri antiviolenza. Una misura compatibile con altri strumenti di sostegno come l’assegno di inclusione, e quindi ancor più efficace nel costruire un percorso di autonomia reale. La mozione, aggiunge l’assessore alle pari opportunità, Gabriella Porcaro, "è una misura fondamentale per contrastare una delle forme più subdole e pervasive di violenza, perché gli studi Istat rivelano che una donna su cinque in Italia dipende economicamente dal proprio partner e questo dato, il più alto tra i paesi europei, ci impone una riflessione seria e azioni concrete".

Ora, conclude Porcaro, "il Comune si impegna a diventare un luogo di ascolto, supporto e accompagnamento e i nostri operatori comunali potranno affiancare le donne nella preparazione e trasmissione delle domande all’Inps, assicurandosi che chi ha diritto possa effettivamente accedere al beneficio, ma vogliamo costruire anche una rete solida sul territorio, coinvolgendo forze dell’ordine, tribunali, ordini professionali e prefettura, per intercettare e sostenere anche quelle donne che, pur non riuscendo a denunciare, vivono in una condizione di oppressione legata alla dipendenza economica".

Gab. Mas.