Pisa, 13 luglio 2025 – "Meglio fallire nel proprio compito che avere successo in quello degli altri". È la scritta che campeggia sulle tavole di legno inchiodate all’ingresso del vecchio pub Piccadilly, giù in fondo alle scale di Largo Riviera, a Tirrenia. Scale ricoperte di escrementi di rondine, simbolo del degrado che oggi accompagna quello che un tempo era uno dei luoghi più vivaci del litorale. Quelle parole, scolpite sul legno ormai marcito, sembrano il testamento malinconico di una stagione irrimediabilmente passata. Negli anni d’oro, la zona era un punto di riferimento per giovani, turisti e villeggianti. Il pub con il biliardo, il night club e la storica discoteca del Carosello animavano le serate estive con il celebre appuntamento del "martedì sera".

Oggi, invece, è il silenzio a dominare la scena. Le insegne luminose hanno lasciato posto alle saracinesche chiuse, le voci alla quiete. Un luogo abbandonato, frequentato solo da rondini e – di tanto in tanto – da qualche senzatetto. Lo scorso anno, raccontano i residenti, si è resa necessaria anche un’importante operazione di derattizzazione dopo un’invasione di topi "grandi come cavalli". L’odore di umidità impregna l’aria e l’atmosfera richiama un passato oramai dimenticato.
A raccontare quei giorni, per la rubrica de La Nazione "Anime del Litorale", è Emanuela Falcone, titolare de La Chiccera Caffè Bistrot, che affaccia proprio su Largo Riviera. "Una volta – ricorda – tutti i fondi erano negozi, sempre aperti anche la sera. L’atmosfera era viva, piacevole. Qui sotto c’erano tre locali: il night, la birreria e la discoteca. Ora non è rimasto più nulla. La sera è tutto spento, tutto buio". Davanti alla porta della vecchia discoteca è ancora appeso un cartellone che pubblicizza una serata del 2014, rimasto lì, sospeso nel tempo. Poco più in là, un altro messaggio "Support Local Business", ma di attività locali, oggi, nello slargo, non ne sono rimaste. Il piano superiore non è stato risparmiato. Dove un tempo c’erano vetrine di negozi e boutique, oggi si trovano solo uffici o fondi sfitti. La pandemia ha dato il colpo di grazia. Molte attività non hanno mai riaperto oppure sono state rimpiazzate da uffici che "ovviamente la sera restano chiusi. A non aver gettato la spugna sono in due: lo storico negozio di costumi e uno di abbigliamento - aggiunge -. L’impatto si sente. Per fortuna noi abbiamo anche l’ingresso su strada, ma è tutto molto triste. Non è semplice andare avanti, soprattutto per via dei costi che continuano ad aumentare. E poi questa, ormai, non è più una zona di passaggio". Anche la speranza di una possibile futura rinascita ha abbondonato quel luogo, una volta vivo e frequentato.
"Ormai non credo si possa fare molto – conclude Falcone –. A mancare è la domanda. Se non c’è gente, come fanno a riaprire i locali? Dipende dai flussi, da quanto movimento c’è. Ma quando c’era il Carosello… era bellissimo. Tanta gente, serate splendide, sempre".