L’acqua era arrivata a mezzo metro d’altezza. Attrezzature, frigoriferi, impianto elettrico, tutto danneggiato da un’unica estrema ondata di maltempo. Se la ricordano bene i marinesi che oggi al primo bollettino meteo chiudono i battenti e alzano le barricate per paura che il disastro delle alluvioni del 2023 possa ripetersi. "A noi in fin dei conti è andata anche bene. C’è chi ha subito danni ben peggiori: scantinati allagati, mobili e elettrodomestici da buttare via", racconta Gabriele Manzi della storica gelateria Manzi in via Maiorca. La paura si dirada con il ritorno del sole sul litorale, in un’estate parecchio atipica: prima il caldo torrido, poi il libeccio, infine la pioggia di domenica scorsa.

"Nel 2023 ci sono state due alluvioni nel giro di due mesi. Non era mai successo prima, almeno non con questa intensità. È chiaro che il clima sta cambiando, e le barriere che dovrebbero proteggerci dalle mareggiate non sono più efficaci come una volta. Sono stati promessi interventi importanti, che però in parte devono ancora arrivare...".
"I servizi a Marina potrebbero essere migliori - aggiunge rialaccandosi all’attualità -. Penso, per esempio, alla spiaggia libera in fondo al paese: dopo le mareggiate manca ancora un accesso per i disabili, e tanti si lamentano. Sono dettagli che però fanno la differenza, e che impediscono ancora a Marina di fare il salto di qualità".
Un salto di qualità che è un leitmotiv per la gelateria di via Maiorca che ha unito quarant’anni di tradizione e modernità aggiudicandosi un posto anche nella guida blasonata del Gambero Rosso sotto la guida del giovane imprenditore. "Lavorativamente parlando, io ho un’attività stagionale: d’estate c’è il picco, d’inverno si va un po’ in letargo, come diciamo noi. Ma abitare qui fuori stagione, con poche anime, per me è bellissimo. Abbiamo i nostri amici, i miei figli giocano con i loro amici. Marina d’inverno ha un fascino tutto suo".
Il giovane Gabriele Manzi prima di essere un imprenditore è un marinese di nascita. "Sono cresciuto qua - racconta -, e la Marina di quando ero piccolo rappresenta la spensieratezza dell’infanzia. Le piazze, il lungomare, gli stabilmenti balneari dove ci si ritrovava con gli amici. Si giocava, si stava insieme. Era un luogo dove far crescere i bambini davvero eccellente". Ed è un luogo dove "restare", una scelta che non è certo scontata per un giovane.
"Marina per me significa radici, è una parte importantissima della mia vita. Vivere e lavorare qui, a cento metri dal mare, è un sogno, una soddisfazione immensa. Una fortuna vera". "Perché - ammette - a Marina si vive bene. Al di là del mio legame personale, sento spesso tante persone dire che vorrebbero venire ad abitare qui".