ALESSANDRA ALDERIGI
Cronaca

Eric Mingus sul palco dello Scotto. Omaggio al mitico Scott-Heron

In scena domani sera il figlio del leggendario Charles accompagnato dalla contrabbassista Silvia Bolognesi

Eric Mingus, figlio del leggendario Charles, sul palco del Giardino Scotto per Pisa Jazz Rebirth

Eric Mingus, figlio del leggendario Charles, sul palco del Giardino Scotto per Pisa Jazz Rebirth

Un’immersione totale nel mondo di uno dei più grandi musicisti, compositori e attivisti sudamericani, attraverso il filo conduttore dei suoi brani più iconici. Domani sera alle 21.20 al Giardino Scotto andrà in scena Eric Mingus, figlio del leggendario Charles, insieme all’artista Top Jazz Silvia Bolognesi per un tributo a un altro mito della musica: Gil Scott-Heron. "Is that jazz? Celebrating the influences of Gil Scott-Heron", è un progetto che parte dal brano "Revolution will not be televised", da cui si irradieranno connessioni verso altri pezzi del repertorio di Scott-Heron da "Madison Avenue" a "Shut ‘em down", da "1980" a "The Prisoner" fino a "Home is Where the Hatred is". Eric Mingus e Silvia Bolognesi alla voce e al basso, Noemi Fiorucci e Lusine Sargsyan alla voce, Emanuele Marsico a voce e tromba, Isabel Simon Quintanar al sax tenore, Andrea Glockner al trombone, Gianni Franchi alla chitarra, Santiago Fernandez al piano, Matteo Stefani alla batteria, Simone Padovani a percussioni e voce e Peewee Durante a tastiere, voce e trombone: questo l’organico completo della band. Alle 18 al Bastione Sangallo, sempre all’interno dello Scotto, Francesco Martinelli, vera e propria istituzione nell’ambito della storia del jazz, proporrà un incontro di approfondimento sulla figura di Gil Scott-Heron in un viaggio nella complessità della sua vita tra testi, immagini, filmati e ricordi. "Il mio personale legame con Gil Scott-Heron riguarda la vicinanza alla tradizione afroamericana di cui gli stilemi sono palpabili nella sua musica – afferma Silvia Bolognesi, membro della Art Ensemble di Chicago – la sua provenienza geografica e culturale si riflette inesorabilmente nelle sue opere, facendomi instaurare un senso di appartenenza e affinità". Alessandra Alderigi