
L’insegnante e scrittrice Veronica Manghesi
Veronica Manghesi, nata a Pisa nel 1969, oggi risiede a Marina ed è da qualche anno docente specializzata in sostegno per la scuola primaria. Ha dedicato la sua vita a diverse forme d’arte, che la rendono viva e attiva. Pittura, musica e poesia: tre attività completamente diverse tra loro ma con le quali Veronica riesce a esprimere le sue emozioni più profonde.
Come è stata la sua infanzia? "Da bambina ho vissuto in tanti posti diversi, ma ogni estate la passavo a Marina di Pisa dove vivevano i miei nonni paterni, Marina è il posto in cui ho imparato a camminare e a nuotare, un luogo speciale".
E poi si è dedicata all’insegnamento? "A 53 anni ho iniziato a insegnare. Provengo da una famiglia di insegnanti da generazioni, io ho deciso di specializzarmi nel sostegno come mia madre. Possiamo dire che a casa mia abbiamo mangiato pane e sostegno".
Come mai ha scelto questa strada? "Ho sempre avuto un’attitudine altruista e questo argomento mi ha sempre molto toccato. Ho un figlio che ha avuto disturbi dell’apprendimento quindi ho testato sulla mia pelle questo mondo, e mi piace dedicarmi a questa parte dei cittadini, aiutandoli nel momento della formazione in cui l’apprendimento è in divenire. Voglio fare quello che posso anche per aiutare le famiglie ad affrontare questi momenti difficili".
Le piace quello che fa? "Moltissimo, è dura dal punto di vista emotivo perché hai a che fare con dispiaceri e preoccupazioni ma mi dà una grande soddisfazione".
Lei ha dedicato grande parte della sua vita anche alla musica e alla pittura, ma a seguito di un ictus che ha colpito il marito in modo improvviso ha dovuto prendersi una pausa, nonostante sia sempre viva in lei la speranza di ricominciare.
"Ero una flautista dell’orchestra dell’Università di Pisa, e aver interrotto è stato uno dei dispiaceri più grandi della mia vita. Mi sono ritrovata a dover assistere mio marito e ormai è da un anno che non suono; la musica è vita e questa assenza per me è dolorosa".
E la pittura? "Dipingo da sempre, ho frequentato l’accademia d’arte di Bruno Pollacci e la pittura è per me una necessità. Mi emoziono con i colori in mano e adoro mettermi in gioco. Le ultime cose che ho dipinto sono stati paesaggi di mare e di fiume, ma in passato mi sono concentrata molto sulle nature morte".
Oltre a questo Veronica si dedica anche alla scrittura e ad oggi sono tre le raccolte di poesie pubblicate.
"Gli editori hanno confidato in me e hanno scelto di pubblicarmi nonostante inizialmente fossi una completa sconosciuta, credendo nella qualità della mia scrittura".
Ma cosa la ispira per scrivere? "Sono molto emotiva, tutto mi colpisce. Non è raro che mentre sono al distributore a mettere benzina io veda un fiore per terra che mi dia la giusta ispirazione. Qualsiasi cosa, anche la più semplice, dà spazio all’immaginazione, basta avere la sensibilità e la necessità di entrare in connessione col mondo e con le cose che ci circondano".
Una capacità speciale e un talento unico, che permette anche a chi legge le sue poesie di ritrovarsi e riscoprirsi nelle sue parole.
"Spesso mi sento dire -Tu scrivi cose che io vorrei esprimere ma che non riesco a esprimere- e non c’è sensazione ed emozione più bella di questa".
Maddalena Nerini