
Sopra e sotto il ritrovamento dell’ordigno a una porta secondaria del Tribunale (. foto Del Punta
Per Veronica Zegarelli imolese di nascita ma residente a Carrara, erano già stati disposti i domiciliari nel 2023, quando assieme ad altri anarchici finì nel mirino nell’inchiesta ‘Scripta Scelera’. Operazione legata al periodico clandestino Bezmotivny. Sulle pagine del quindicinale, secondo l’accusa, erano indicati gli obiettivi da colpire, in nome di dinamiche e strategie teorizzate (e messe in pratica) dalla Fai-Fri, la Federazione anarchica informale-Fronte rivoluzionario internazionale, organizzazione eversivo terroristica dell’anarchico Alfredo Cospito, condannato per la gambizzazione dell’ad di ‘Ansaldo nucleare’ Roberto Adinolfi. Tra le accuse anche quella di proselitismo nelle scuole. Secondo gli inquirenti gli anarchici coinvolgevano giovani studenti per farli diventare ‘nuove leve’.
Zegarelli uscì dai domiciliari e dall’inchiesta. I principali indagati, quattro, sono poi stati rinviati a giudizio e poi assolti con formula piena l’aprile scorso perché "il fatto non sussiste" dall’accusa di istigazione e apologia con finalità di terrorismo ed eversione dell’ordine democratico.
L’unica condanna fu proprio per Luigi Palli, uno dei due arrestati ieri, ma per vilipendio al capo dello Stato (8 mesi senza risarscimento).