CARLO VENTURINI
Cronaca

"Evitiamo il “fai da te“ nei soccorsi"

Delfini spiaggiati, tartarughe ferite, Legambiente dà consigli su come salvarli o non peggiorare la situazione. Ce ne parla Yuri Galletti...

Delfini spiaggiati, tartarughe ferite, Legambiente dà consigli su come salvarli o non peggiorare la situazione. Ce ne parla Yuri Galletti responsabile toscano del progetto "Life turtlenest" di Legambiente. "Quando ci troviamo di fronte ad un pesce, un cetaceo o una tartaruga in difficoltà, in primis non bisogna provare a spostare l’animale, da soli – spiega – . Nel caso di un delfino, se ferito, si rischia di ferirlo ancora di più e si rischia di ferirsi visto che, sentendo dolore, può anche reagire. Stessa cosa dicasi per le tartarughe. Altra regola fondamentale è mai tentare di somministrare a questi animali marini cibo o acqua dolce. L’unica cosa da fare è mantenerlo idratato ricoprendoli ad esempio con teli o asciugamani impregnati di acqua di mare. Nel caso dei cetacei, c’è comunque da stare attenti, nell’operazione si deve stare attenti, a non coprire lo sfiatatoio, altrimenti rischiamo di soffocarli". Ma la regola numero uno rimane chiamare i soccorsi. "Si deve chiamare subito il 1530 della Guardia costiera – spiega Galletti – . In base a quanto emergerà dalla segnalazione, interverrà l’Arpat che ha personale specializzato per queste emergenze". Se poi l’avvistamento è in mare aperto che si tratti di delfino ferito, tartaruga o altre creature marine, la procedura corretta è la seguente: "Bisogna chiamare sempre il 1530 ed avere l’accortezza di segnare la coordinate e l’ora dell’avvistamento. in caso di animale ferito è consigliabile di non perdere mai il contatto visivo": continua l’esperto di Legambiente. Proprio a Marina di Pisa nei giorni scorsi è fallito il salvataggio di un esemplare di manta, finito ad arenarsi sulle spiagge di ghiaia. "Era un esemplare di dimensioni ragguardevoli – conferma – e si è ritrovata in uno specchio di acqua troppo basso ed ha avuto difficoltà ‘di manovra’ continuando a ferirsi contro i sassi del fondale. Evidentemente le ferite copiose le son state fatali nonostante gli sforzi profusi per riportarla in mare aperto".