MARIO ALBERTO FERRARI
Cronaca

Dalla Sesta Porta fino al mar. Tra sogni e...ritorni improvvisati: "Ci vorrebbero corse di notte"

Il nostro viaggio insieme ai tantissimi giovani che raggiungono il litorale con i mezzi pubblici "L’ultimo è sempre pieno, e sono costretta a chiamare mia madre anche molto tardi".

Il nostro viaggio insieme ai tantissimi giovani che raggiungono il litorale con i mezzi pubblici "L’ultimo è sempre pieno, e sono costretta a chiamare mia madre anche molto tardi".

Il nostro viaggio insieme ai tantissimi giovani che raggiungono il litorale con i mezzi pubblici "L’ultimo è sempre pieno, e sono costretta a chiamare mia madre anche molto tardi".

di Mario Ferrari

Alla stazione dei pullman della Sesta Porta ogni estate, dalla mattina fino al pomeriggio, c’è un costante di via-vai di giovani. Si presentano sempre in gruppi con un vestiario pressoché identico e unisex: zaino in spalla, pantaloncini, magliette a mezze maniche e infradito. Oppure - per chi punta a restare anche dopo il tramonto, quando il fascino del mare lascia spazio a quello della notte - sandali eleganti e sneakers bianche con calzini di spugna tirati fino a metà polpaccio, secondo la moda giovanile. Sono i ragazzi dell’estate, che da metà giugno fino all’ultimo giorno prima dell’inizio della scuola, si ritrovano in attesa dell’amato (o odiato) "10", il bus che collega Pisa al litorale. L’unico vero mezzo per arrivare al mare, per chi è ancora troppo giovane per guidare. Insomma, tutti pronti a partire, ma il problema arriva dopo: come tornare a casa quando la sabbia si raffredda, la musica si spegne e l’ultimo bus è già sparito dietro le pinete? La questione è stata sollevata anche due giorni fa dal questore Salvatore Barilaro: "Tanti giovani dopo una giornata al mare non avendo più a disposizione i mezzi del trasporto pubblico locale, decidono di trascorrere la notte nei lidi e, in qualche caso, si sono verificati episodi di vandalismo che non possiamo ignorare".

I ragazzi, però, non si pongono il problema alla Sesta Porta: c’è tutta una giornata di mare prima di pensare al ritorno, "in un modo o nell’altro si torna" dicono. Arriva il 10 e salgono in massa e noi con loro. Come obliteriamo il biglietto facciamo i conti con la nostalgia delle estati libere e spensierate, sensazione amplificata dai discorsi dei ragazzi - rigorosamente seduti in fondo “sparando“ musica trap dalle casse dei cellulari -. Negli oltre cinquanta minuti durante i quali attraversiamo La Vettola, San Piero, viale D’Annunzio, Marina, Tirrenia e Calambrone c’è chi parla male dei prof dopo aver rimediato un debito, chi fantastica sulla vacanza all’Elba e chi confessa di volerci provare con una ragazza vista sui social. Poi ci sono i programmatori della giornata: "Pranzo al sacco, ping pong, bagno e calcetto fino a sera" le intenzioni di un gruppo di ragazzini. "Mare di giorno, stasera aperitivo al Sunset e poi festa in spiaggia", dicono dei ragazzi un po’ più grandi. Visto che dalle nuove generazioni non arrivano proposte per il ritorno, cerchiamo di interrogarli sulle modalità migliori con cui preferirebbero tornare a casa: "Se ci fossero più bus intorno a mezzanotte/l’una - dice Alice, 15 anni -, non dovrei disturbare mia mamma a notte fonda per venirmi a prendere". Per i giovanissimi, infatti, l’idea di un compromesso notturno sembra ragionevole. Ma i quasi-diciottenni, quelli che sentono di vivere il fiore degli anni, scalpitano, e l’orario da Cenerentola comincia a stare stretto: "Ci è capitato di dire ai genitori che dormivamo da un amico, così facevamo ‘serata’ fino alle 4, dormendo poi sui lettini degli stabilimenti. Ma devi essere preparato: la notte in spiaggia fa davvero freddo". Altrimenti, per chi non ha speso tutto in gelati e cocktail, c’è l’opzione del taxi di gruppo: cinque amici, PayPal e si dividono i 30 euro avanzati dalla serata. E già si sogna il futuro: "L’anno prossimo ci porta Fra con la macchina", dice uno, con tono tra l’orgoglioso e il rassegnato. Poi il bus passa per via Maiorca e i discorsi sui programmi passano in secondo piano: ora si respira l’aria di mare. Nelle fermate di viale del Tirreno i ragazzi scendono a gruppi e sul bus si sta più larghi e più freschi. L’età media dei passeggeri, arrivati verso Calambrone, si alza tristemente, mentre si abbassa - non tristemente - la soglia di decibel. Ma è giusto così: l’estate è tutta per loro.