MARIO ALBERTO FERRARI
Cronaca

Creata la prima pelle robotica ‘Sente’ come quella umana

Svolta per protesi e robotica collaborativa: è in grado di localizzare il tocco con precisione simile alla nostra, grazie a una rete neuronale bioispirata. Le applicazioni in medicina e non solo .

Dal robot che lavora in sicurezza accanto alle persone, alla protesi che può restituire una carezza. Ma anche guanti intelligenti, dispositivi indossabili per la riabilitazione, o sensori per riconoscere oggetti solo toccandoli. Sono queste alcune delle applicazioni della nuova pelle artificiale che "sente" come quella umana. Non si tratta di fantascienza, ma è il risultato concreto di una ricerca della Scuola Sant’Anna, che insieme alla collaborazione con l’università brasiliana di Uberlândia, ha creato un materiale capace di percepire il tatto in modo molto simile alla pelle umana.

Questa "pelle hi-tech" è realizzata con sensori speciali e, grazie al contributo dell’intelligenza artificiale, riesce a capire dove e con quanta forza viene toccata. Uno sfioramento, una pressione, un urto: la pelle lo sente, lo "capisce" e lo comunica, proprio come farebbe il nostro corpo. Il nuovo tessuto permetterà di rendere più intelligenti e sicuri i robot - in special modo quelli che lavorano accanto alle persone nelle fabbriche o negli ospedali - e soprattutto potrà essere utilizzato nel campo delle protesi per restituire il senso del tatto a chi ha perso una mano o un arto.

"Il tatto è uno dei sensi più importanti che abbiamo – spiega il professor Calogero Oddo, responsabile del progetto – e ci permette di muoverci nel mondo in modo sicuro, di afferrare gli oggetti, di sentire se qualcosa è caldo o ruvido. Ricrearlo con una macchina è una sfida enorme, ma ora stiamo facendo grandi passi avanti. La possibilità di dotare i robot di un senso del tatto artificiale ispirato a quello umano fa sì che questa interazione avvenga in maniera sicura, intuitiva ed efficace, mitigando il rischio di infortuni per gli operatori e le operatrici. Inoltre, la pelle artificiale che abbiamo sviluppato offre ampie prospettive anche nel settore della bionica: le tecnologie assistive e riabilitative d’avanguardia saranno dotate di sensori tattili intelligenti per ripristinare o aumentare l’informazione tattile attraverso feedback realistici, cutanei o neurali" conclude Oddo.

Il progetto è stato dedicato a Francesco Ceccarelli, storico responsabile della comunicazione della Scuola Sant’Anna e stimato giornalista pubblico, che per anni ha raccontato la scienza con passione e grande professionalità.

Mar. Fer