ELETTRA GULLE'
Cronaca

Barbiere sotto assedio, 4 arresti a Pisa per minacce e violenze

L'inchiesta ha fatto emergere un’escalation di aggressioni, iniziata quando la vittima ha lasciato il posto di lavoro presso due degli arrestati per avviare una sua attività

Polizia (foto di repertorio Ansa)

Polizia (foto di repertorio Ansa)

Pisa, 4 luglio 2025 – Calci, pugni e minacce per impedirgli di aprire una barberia in centro a Pisa. È quanto ha subito un giovane tunisino, ex dipendente di un salone, aggredito da quattro connazionali per aver deciso di mettersi in proprio. La Polizia di Stato ha arrestato all’alba quattro soggetti di origine tunisina, tra i 23 e i 34 anni, ed ha eseguito altrettante custodie cautelari in carcere. Per un quinto uomo, coinvolto nelle minacce, è stato disposto il divieto di dimora nel comune di Pisa.

L'indagine è scattata a metà giugno, quando la vittima si è presentata in Questura denunciando un'aggressione subita da parte di quattro connazionali, anche con l’uso di una bottiglia di vetro. Secondo il racconto del giovane, l’intento era chiaro: impedirgli con la forza di aprire il proprio negozio nel centro cittadino.

Gli agenti della Squadra Mobile, coordinati dalla Procura di Pisa, hanno ricostruito i fatti in tempi rapidi, analizzando immagini di videosorveglianza, messaggi memorizzati nel telefono della vittima e ascoltando testimoni. L'inchiesta ha fatto emergere un’escalation di minacce e violenze, iniziata quando la vittima ha lasciato il posto di lavoro presso due degli arrestati per avviare una sua attività. Da lì, secondo le accuse, sono partite le intimidazioni: “Se vuoi aprire, devi andare via da questa città”, “Se lo fai, ti tagliamo le mani”.

Le violenze sono proseguite con il furto del cellulare della vittima, usato per contattare e minacciare anche i familiari. Non sono mancati atti vandalici: le vetrine del nuovo negozio, ancora in allestimento, sono state danneggiate più volte, tanto che il titolare si è visto costretto a dormire dentro il locale per difenderlo. Alcuni danneggiamenti, forse per errore, hanno colpito anche un'attività commerciale adiacente, del tutto estranea alla vicenda.

Durante le perquisizioni, condotte con l’ausilio della Polizia Scientifica e delle Unità Cinofile di Firenze, sono stati trovati e sequestrati circa 12mila euro in contanti. La Procura ha ritenuto fondate e gravi le accuse di tentata estorsione aggravata, rapina, lesioni personali, percosse e danneggiamento, e ha chiesto al giudice l’emissione dei provvedimenti eseguiti oggi.