DANIELE ROSI
Cronaca

Occupazione in calo, è allarme. La Cisl propone un tavolo: "Serve una politica industriale"

Il sindacato diretto da Michele Folloni punta a una strategia condivisa per il rilancio del lavoro "Non bastano incentivi temporanei o contratti a termine, ma provvedimenti per prospettive durature" .

Il sindacato diretto da Michele Folloni punta a una strategia condivisa per il rilancio del lavoro "Non bastano incentivi temporanei o contratti a termine, ma provvedimenti per prospettive durature" .

Il sindacato diretto da Michele Folloni punta a una strategia condivisa per il rilancio del lavoro "Non bastano incentivi temporanei o contratti a termine, ma provvedimenti per prospettive durature" .

"Il dato dell’occupazione in calo non può essere sottovalutato". A lanciare l’allarme, esprimendo forte preoccupazione, è Cisl Toscana nord, attraverso alcune riflessioni in merito ai recenti dati che segnalano molti dei settori occupazionali del territorio di Massa-Carrara in grande calo, con percentuali in discesa già dallo scorso anno. I numeri del 2024 confermano infatti una flessione complessiva delle assunzioni che chiudono con un meno 3,18 per cento rispetto al 2023: con assunzioni che sono passate da 32.811 a 31.768. "Un calo che non può essere sottovalutato – sottolineano dalla Cisl Toscana nord – perché si inserisce in un contesto già fragile dal punto di vista produttivo e occupazionale. Ricordando alcune delle principali criticità, da segnalare i contratti stabili in calo, con i contratti a tempo indeterminato che scendono da 3.638 a 3.513.

"Un segnale negativo – commentano – perché la stabilità occupazionale dovrebbe essere l’obiettivo prioritario. Mentre i lavori a progetto sono quasi azzerati da 1.215 a 200. Un crollo che riflette la precarietà di queste forme di impiego. Anche l’apprendistato è in forte diminuzione, passato da 1.808 a 1.466 contratti; un dato preoccupante perché limita l’ingresso qualificato dei giovani nel mercato del lavoro". Un commento arriva poi da Cisl anche su alcuni dati comunque positivi tra tutti quelli usciti, seppur in contesti non stabili. "Aumento della somministrazione da 2.087 a 2.445 – ricorda Cisl – è il segnale che le aziende chiedono flessibilità, ma si tratta pur sempre di lavoro precario. In crescita i tirocini da 441 a 490, con opportunità di formazione però spesso senza reali sbocchi occupazionali".

Analisi anche sulla questione di genere in tema di assunzioni, in cui il divario resta evidente, con le donne che hanno complessivamente meno opportunità, con 15.074 assunzioni contro le 16.694 degli uomini. Nel lavoro domestico e nei contratti a progetto prevalgono invece nettamente le donne, spesso in settori che sono però meno tutelati. Gli uomini restano più presenti in tempo indeterminato, determinato e apprendistato. "Questi dati confermano che serve una strategia condivisa per il rilancio del lavoro - concludono - che punti su più contratti stabili e di qualità, investimenti mirati per favorire l’occupazione giovanile, maggiore attenzione alle donne, che restano penalizzate, politiche attive del lavoro per accompagnare formazione e riqualificazione. Serve una vera politica industriale e territoriale. Come Cisl Toscana nord ribadiamo inoltre che non bastano incentivi temporanei o contratti a termine: ma serve una politica capace di dare prospettive durature sia ai lavoratori che alle famiglie".