
L’intervento consentirà di eliminare i black out invernali con la caduta delle piante sulla linea elettrica, nella foto di repertorio alcuni lavori su sede stradale
È allarme nella Valle del Verde, dove la Strada Provinciale 63 di Guinadi è stata completamente chiusa al traffico per consentire i lavori di interramento dei cavi elettrici della media tensione alla ditta C.E.M.E.S. S.p.A. Un progetto finanziato dal Pnrr che prevede la rimozione di pali e fili da Vignola fino alla frazione guinadese e rientra nel piano di riorganizzazione impianti Enel volto al miglioramento della qualità del servizio elettrico.
L’intervento consentirà di eliminare i black out invernali con la caduta delle piante sulla linea elettrica, fenomeno che incide anche sui ripetitori della telefonia. Un’opera utile e necessaria, che però viene realizzata, per il secondo anno consecutivo, nel periodo peggiore per chi vive queste valli: l’estate. Con tre ordinanze emesse dalla Provincia, una il 17, l’altra il 27 e l’ultima il 30 giugno, la strada risulta totalmente interdetta anche ai mezzi di soccorso dal 24 giugno al 25 luglio. I residenti sono costretti a usare le strade comunali che passano da Pra’ del Prete, Cervara e Grondola: strette, tortuose e inadatte al transito di ambulanze, vigili del fuoco o trasporto pubblico locale. La situazione si aggrava con l’arrivo dei turisti e dei proprietari di seconde case, che in questi mesi tornano in Lunigiana affollando ulteriormente le vie alternative. "Una scelta incomprensibile", dicono gli abitanti. Tra loro Maxime Anelli ricorda: "Già lo scorso anno avevamo chiesto che i lavori fossero spostati a settembre. Anche se è comunque un mese delicato, è meno affollato e avrebbe comportato meno disagi. Invece, ci ritroviamo di nuovo con le strade bloccate almeno un mese e una viabilità alternativa pericolosa, inadeguata e sovraccarica. Chiediamo almeno un senso unico alternato sulla provinciale per ridurre i disagi". Oltre alla viabilità, c’è anche la questione economica. L’estate è il cuore della stagione turistica, da cui molti abitanti traggono sostentamento. Bloccare la principale via d’accesso proprio in questo periodo rischia di compromettere un equilibrio già fragile. La comunità chiede risposte e soluzioni immediate.
Anastasia Biancardi