MAURIZIO GUCCIONE
Cronaca

Il boom del turismo in Garfagnana “può essere il motore della rinascita in tutta la Valle”

Anche gli ambientalisti plaudono al trend favorevole, anche se avvisano: ”Occorre una visione chiara e rispettosa: la montagna è un ecosistema fragile“

Una escursionista ammira il paesaggio montano delle Apuane (foto Borghesi)

Una escursionista ammira il paesaggio montano delle Apuane (foto Borghesi)

Valle del Serchio, 20 agosto 2025 – Non è solo un “pallino” fisso, quello di Eros Tetti, anima ambientalista de Alleanza Verdi Sinistra e co portavoce di Europa Verde a Lucca e in Toscana. Perché sostenendo che “il turismo rurale e montano può essere il motore della rinascita” centra un concetto etico e propone un modello di governance. Tant’è che avverte: “Per fare questo, occorre una visione chiara e rispettosa dei territori”.

E parte da un’analisi precisa: “Se il turismo sulle coste sembra vivere una battuta d’arresto – spiega – quello in montagna e nelle aree rurali continua il suo trend di crescita; è un segnale importante che tuttavia non deve illuderci: la montagna non è un parco giochi, è un ecosistema fragile, ricco di bellezza che può essere utilmente fruita dai turisti ma anche di complessità e responsabilità. Proprio per questo va gestita con attenzione, visione e il coinvolgimento di tutti i soggetti interessati”.

Cita esempi del turismo montano del nord Italia dove, afferma, “le esperienze mostrano chiaramente luci e ombre: da un lato la vitalità delle comunità locali e la valorizzazione di paesaggi unici, dall’altro il pericolo di ripetere gli errori del passato, con dinamiche di overtourism che mettono a rischio ambiente e qualità della vita”.

Ma di esempi da perseguire, Tetti ne conosce e li cita.

“Abbiamo le cooperative di comunità dell’Appennino emiliano che gestiscono rifugi, botteghe e servizi in rete, ai cammini come la Via Francigena, il Cammino degli Dei Bologna-Firenze, la Via Vandelli Modena-Massa o il Sentiero Italia, che generano economia diffusa, aumento del reddito turistico, benessere e relazioni autentiche tra persone e territori; sono esperienze – sottolinea Tetti – che dimostrano come turismo lento e sostenibile possa diventare un motore di rinascita anche e soprattutto economica ed occupazionale”.

Una visione corroborata da una prassi da mettere in campo, ancora più cogente se alle porte vi sono le elezioni regionali: quindi idee utili anche a mutare visioni attraverso un’attenta progettazione. Tetti ritiene fondamentale “il ruolo dei parchi e delle aree protette, che non sono solo custodi di biodiversità ma anche presidi di salute e benessere, capaci di offrire alle comunità e ai visitatori benefici psico-fisici riconosciuti da numerosi studi scientifici; ed è per questo che nella prossima legislatura regionale sarà fondamentale approvare finalmente il Piano del Parco delle Alpi Apuane”.

Il rappresentate di Avs, sottolinea che occorre un approccio integrato perché “il futuro del turismo montano deve coinvolgere tutti, dal Cai alla Fie, dalle associazioni ambientaliste ai comitati paesani, dalle neonate cooperative di comunità alle realtà produttive e associative legate ai cammini in nuovo rapporto pubblico-privato; questa rete può dare solidità e qualità alle scelte”. Poi un ultimo monito: “Non possiamo ripetere gli errori novecenteschi che hanno devastato le città mentre la montagna moriva, come ancora oggi accade; Il turismo, se governato con equilibrio, può diventare uno strumento straordinario per le aree interne, generando lavoro, rivitalizzando borghi, così come mantenere servizi essenziali. Così come valorizzare cultura e produzioni locali”.

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