
Lo Chalet Bellariva chiude dopo 60 anni di attività (Foto Marco Mori/New Press Photo)
Firenze, 19 agosto 2025 – “Stasera si fa un salto allo Chalet Bellariva?”. Quante volte lo avranno detto le tante generazioni di giovani, e meno giovani, che in sessant’anni (anche se prima quella chicca sull’Arno aveva un altro nome...) hanno popolato i lungarni e i locali che vi si affacciavano. Protagonisti di una Firenze notturna, ma non solo, su cui negli ultimi tempi sembra ormai calato il buio.
E qualcuno l’avrà detto anche di recente, dandosi appuntamento davanti al civico 11 di Lungarno Colombo, per una serata estiva da trascorrere in riva al fiume, ultima garanzia contro il caldo afoso della città. Chi l’ha fatto, però, ha dovuto fare i conti con le luci spente e le porte serrate.
E quella che prima era una affermazione che rimbalzava di bocca in bocca, e poi di messaggio in messaggio, per fissare tra amici o tra fidanzati, oggi è diventata una domanda piena di stupore: “Lo chalet Bellariva ha chiuso?”. Ebbene sì. E le pagine Google così come quella ufficiale dell’attività non lasciano scampo a speranze di sorta: chiuso definitivamente!
Il locale, che in questi anni ha cambiato tante volte fisionomia, prendendo le sembianze del gestore di turno, è stato nelle mani di Gabriele Guidi fino a poco tempo fa. È lui ad averlo preso in gestione per ultimo, nel giugno 2021, nel momento in cui la pandemia allentava la morsa e iniziavamo a liberarci di ’zone rosse’ e coprifuoco, tornando a singhiozzo alla normalità e nei ristoranti. Quattro anni dopo, però, i cantieri della tramvia sono stati evidentemente ’fatali’.
“Il locale di proprietà del Cral delle poste, trovandosi di fronte ad una situazione incresciosa dovuta al blocco totale del Lungarno per via dei lavori della tranvia, ha deciso di non intervenire con il demanio e quindi non proseguire l’attività che durava da oltre 60 anni. – racconta Guidi sconsolato a La Nazione – Io come gestore non ho potuto fare altro che chiudere i battenti in quanto la situazione era degenerata”.
“Pensate – aggiunge ancora – che fra il cancello di entrata e le palizzate alte 3 metri dei lavori c’è solamente un metro e mezzo di distanza . Tutto ciò ha causato un calo enorme del fatturato e soprattutto una impossibilità di trovare parcheggio ma peggio ancora di poter accedere al ristorante, cosa ben più grave”.
Cala dunque definitivamente il sipario su uno dei luoghi simbolo dell’intrattenimento fiorentino, uno spazio caro non solo al quartiere di Bellariva ma a tutta la città. L’auspicio è che la zona, una volta ultimati i cantieri della tramvia e con i nuovi e frequenti mezzi Hitachi in funzione riesca a ritrovare quella vitalità che l’ha contraddistinta per decenni.