
I ragazzi che partecipano al progetto. Bernardini è il secondo accosciato da sinistra
Lucca, 18 giugno 2025 – L’eccellenza lucchese è arrivata fino in Texas, a dirla tutta quasi fino alle stelle. In questi giorni, a 9mila chilometri da casa, Gioele Bernardini, 25 anni, ex studente del liceo scientifico Vallisneri e oggi studente di ingegneria aerospaziale alla Sapienza di Roma, ha vissuto infatti un sogno per molti irraggiungibile: partecipare, nel deserto del Chihuahua, alla International Rocket Engineering Competition, una delle più importanti competizioni mondiali dedicate al lancio di razzi sperimentali.

La manifestazione è sponsorizzata da giganti del settore come SpaceX (di Elon Musk) e Blue Origin (di Jeff Bezos). Più di 140 team da tutto il mondo si sono confrontati con un obiettivo comune: progettare, costruire e lanciare un razzo in grado di volare il più in alto possibile, secondo parametri rigorosissimi. Una sola occasione per dimostrare mesi di studio, test, simulazioni e lavoro di squadra.
Mentre in questi giorni tanti giovani stanno affrontando gli esami di maturità, Gioele ha affrontato un banco di prova decisamente fuori dall’ordinario, diventando uno dei soli dieci studenti italiani selezionati per partecipare a questa sfida internazionale. Su un totale di circa 200 studenti che ruotano attorno al team romano, solo Gioele e pochi altri hanno ottenuto il biglietto per volare negli Stati Uniti con l'onore di rappresentare il proprio Paese.
Il razzo realizzato, chiamato Minerva 2, è frutto di un lavoro multidisciplinare durato mesi. Gioele ha contribuito alla progettazione del sistema di espulsione, il meccanismo che consente al razzo di rilasciare il paracadute per un atterraggio controllato. E per dare un tocco personale al progetto, ha deciso di chiamare il suo sistema “Mulerna”, in omaggio alla località lucchese dove ha trascorso l’infanzia insieme al nonno, che da poco lo ha lasciato.
Dopo aver superato con successo la prima fase della competizione – che prevede rigorosi controlli di sicurezza e qualità da parte dei giudici – il team della Sapienza ha tentato il lancio nel deserto. Un solo tentativo, un solo volo. Non è andata come tutti speravamo, ma la soddisfazione rimane comunque immensa. Indipendentemente dal risultato finale, Gioele rappresenta infatti un motivo di grande orgoglio per tutta la comunità lucchese. E anche se il razzo si chiama Minerva – dea romana della sapienza – questa è una storia tutta proiettata verso il futuro. Con il cuore a Lucca e lo sguardo sempre puntato verso le stelle.