MAURIZIO MATTEO GUCCIONE
Cronaca

Il prof e le contraddizioni: "Alloggi in forte crescita ma l’occupazione cala"

Riccaboni, docente di economia applicata alla Scuola Imt Alti Studi di Lucca, commenta e approfondisce l’analisi sull’evoluzione del terziario di Irpet .

Massimo Riccaboni, professore di economia applicata alla Scuola Imt Alti Studi di Lucca

Massimo Riccaboni, professore di economia applicata alla Scuola Imt Alti Studi di Lucca

I dati dell’ultimo rapporto Irpet sull’evoluzione del terziario in Toscana dal 2012 al 2022, fanno registrare l’analisi attenta e qualificata del professor Massimo Riccaboni, professore di economia applicata e direttore dell’unità di ricerca “Axes” presso la Scuola Imt Alti Studi di Lucca. Già autore di uno studio specifico relativo proprio all’evoluzione del tessuto economico della nostra città, il docente esprime alcune considerazioni anche in una logica di prospettiva.

"Mi fa particolarmente piacere parlare di questo argomento attraverso lo studio Irpet che è molto interessante – afferma Riccaboni – la nostra precedente analisi, si basava su un periodo non così ampio; come si può notare, il trend dei dati è abbastanza comune, in generale, ad altre città – alle quali ne possiamo aggiungere altre che come Imt abbiamo in passato preso in esame – tuttavia si notano anche differenze tra le varie città che possono essere spunto di riflessioni".

Il professor Riccaboni, ad esempio, fa notare che "Lucca è in forte crescita in termini di alloggi ma l’occupazione cala, mentre negli altri centri non è così: cresce semmai un po’ in termini di unità".

Prosegue il docente di Imt: "In generale abbiamo fatto studi anche su altri centri storici, caratterizzati da una residenzialità breve, osservando che in molti centri turistici, com’è noto, emerge la crescita della ristorazione che induce al consumo dei non residenti e di altri servizi legati al turismo; anche in altri centri storici abbiamo visto un boom in tal senso e questo va a rimpiazzare, invece, i servizi per i residenti; altri servizi culturali, come i cinema, immagino, (il dato parla di un -33%, ndr) vanno a rivolgersi di nuovo a un pubblico per residenti; emergono inoltre servizi come l’abbigliamento, perché anche il turista compra qualcosa".

Riccaboni preferisce parlare di "non residenti perché magari sono persone che hanno un affitto breve o ultra breve, e questo comporta trasformazioni in generale; possiamo dire che Lucca è particolarmente vocata: da un lato alla residenzialità breve, perché tra i centri toscani ha un turismo storicamente di breve durata; e poi con la promozione di eventi, come i Comics, porta a presenze di breve permanenza: con questa trasformazione diciamo che a Lucca il fenomeno è più accelerato che altrove".

Inoltre, sottolinea, "quello che si nota in una delle tabella presente nello studio citato, è che il terziario avanzato qui a Lucca ha un saldo negativo, con un dato occupazionale del -23% mentre in altri centri è in forte crescita". Le città cambiano, quindi, e si pongono nuove sfide da affrontare con strategie di prospettiva.

Ancora Riccaboni: "Un elemento emerso anche dal nostro studio, è che la differenza tra dentro e fuori le Mura è meno accentuata; nel bene e nel male; nel bene, perché l’affitto di breve durata interessa anche la parte esterna alle Mura; certamente le città non sono più quelle del passato; in una popolazione sempre più anziana, la mancanza di servizi di prossimità costituisce disagio e questa è un’area di sofferenza evidente".

Dunque, cosa fare? "Il concetto delle farmacie quali presidi del territorio legati alla salute – conclude il docente – pur applicando le differenze del caso, dovrebbe essere esportato anche ad altri servizi di prossimità, quali i negozi tradizionali perché costituiscono luoghi di incontro, quindi anche di socialità, incidendo sulla qualità della vita".

Maurizio Guccione