
Un gruppo di turisti in città (foto Alcide)
Una statistica da leggere con la lente di ingrandimento secondo il presidente di Federalberghi Lucca (Confcommercio), Pietro Bonino. “Ce l’hanno tutti con gli alberghi, ora anche la classifica secondo cui saremmo quelli che hanno rincarato di più in Italia – dice –. Ma mettiamo tutto sul piatto della bilancia. Il capoluogo conta appena 30 alberghi, che stanno sulla linea di galleggiamento, dico per inciso. Non c’è crisi, per carità, ma bisogna dire che per le presenze di luglio possiamo ringraziare solo il Summer Festival altrimenti sarebbe stato un disastro. E che in generale stiamo facendo fatica a riempire l’albergo da aprile. Anche chi oggi ha un albergo a 50 metri dalle Mura mi dice che ha 6 camere prenotate su 26. Come potremmo alzare i prezzi? Non ci sono proprio le condizioni“.
Chi la fa da padrone sono invece quelli che, con numeri ancora molto sommersi, semplicemente affittano casa ai turisti. “C’è un dato incontrovertibile. A ottobre a livello nazionale hanno messo obbligatorio il codice identificativo, senza il quale le strutture ricettive non possono iscriversi ai portali e piattaforme. Questo è servito ai comuni a ottenere, ad esempio, la tassa di soggiorno. Ebbene a Lucca – ricorda Bonino –sono emerse 650 attività in quattro mesi. E siamo ancora a niente perchè la realtà è fatta di 2.500 strutture che affittano anche a giornata come un albergo, ma che albergo non sono. E non hanno da preoccuparsi dell’estintore, dell’analisi dell’acqua, del bagno per disabili e molto altro“.
In sostanza, dice Bonino, il prezzo lo fanno loro, e dunque anche il “rincaro“ indicato dalla classifica dell’Unione nazionale consumatori. “Tutti noi albergatori siamo presenti per dare alloggio ai Comics, le camere al Miac. I titolari degli appartamenti non sono soggetti a disciplina e non hanno le regole di salvaguardia per il cliente semplicemente perchè nessuno gliele chiede. Se si continua così ci ammazzano, oltre a azzerare il mercato degli affitti. Qualcuno ci deve mettere mano. E sfido chiunque a guardare i nostri conti di albergatori e a trovare aumenti di tariffe nell’ultimo anno. La voce del padrone sul mercato purtroppo non la facciamo più noi. E non dico che è crisi, ma non stiamo passando un bel periodo, e questo è il vero dato di fatto“.
L.S.