
Zucconi (FdI) presto una proposta di legge che "favorisca riforme su lavoro, alloggi e formazione"
Il turismo è il motore dell’economia, ma dal governo servono ancora più incentivi per attrarre lavoratori e ridurre il disallineamento tra domanda e offerta. A dirlo è il segretario di presidenza della Camera dei deputati Riccardo Zucconi (Fdi), dopo la pubblicazione del report elaborato da Cnel e Unionecamere che registra un incremento del 12,5% di dipendenti – pari a 647mila assunzioni in più – nel primo semestre del 2025, tra servizi, alloggi e ristorazione.
"Si tratta di cifre che premiano gli interventi e le politiche messe in campo dal governo Meloni – spiega Zucconi – Per dare ancora maggiore impulso al comparto, però, bisogna affrontare le questioni che ancora ne ostacolano uno sviluppo sano ed equilibrato: le difficoltà nel reperimento di personale qualificato, le basse remunerazioni e l’approccio culturale rispetto a questi settori".
Secondo un altro rapporto della Fondazione Studi consulenti del lavoro, a giugno 2024 sono stati infatti quasi 70mila i profili irreperibili solo nelle attività di ristorazione rispetto ai 24mila del 2019. Oggi, il 47% delle imprese del settore, fatica a trovare personale a causa del disallineamento tra le competenze richieste e quelle possedute dai candidati. Un problema destinato a crescere se si considera che – secondo una ricerca dell’Università Cattolica - il turismo e il commercio avranno bisogno di 760mila nuovi occupati entro il 2027. A incidere, in molti casi, è anche l’alto costo degli alloggi per i dipendenti, in particolare nelle località turistiche.
"Il Consiglio dei ministri – spiega ancora – ha approvato con il Decreto economia uno stanziamento di 120 milioni di euro per la creazione e la riqualificazione delle ‘staff house’ per i lavoratori del comparto, che potranno così avere affitti ridotti di almeno il 30 per cento rispetto a quelli di mercato. Se queste risorse non dovessero bastare, sarà opportuno rendere strutturale questo supporto alle aziende". Misure a cui, secondo l’onorevole, dovrebbero aggiungersi anche una maggior efficienza dei centri per l’impiego e la creazione di un portale web dedicato all’incontro tra domanda e offerta. Da risolvere, poi, anche il problema dei salari, spesso bassi e inadeguati.
"Il governo ha impiegato, solo nel 2025, più di 13 miliardi per aumentare la redditività degli stipendi, ma presenterò nuove proposte per inaugurare una stagione di rinnovi contrattuali. Una fra queste riguarderà anche il contrasto ai limiti imposti dalla stagionalizzazione". Altra parola d’ordine per far fronte al problema è l’investire sulla formazione professionale valorizzando gli istituti tecnici, e in particolare le scuole alberghiere.
"Occorre superare il pregiudizio – conclude il deputato di Fratelli di Italia – che ancora etichetta questi percorsi come di serie B. Così si nega agli studenti l’opportunità di prepararsi alle sfide del mercato del lavoro e agli imprenditori la possibilità di assumere personale qualificato".
Jessica Quilici