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Pisa, tragico frontale tra moto. L’appello del questore: “Chi sa di corse ce le segnali”

Baliralo: “In quell’area nessuna segnalazione da inizio del 2025. Da ora in avanti, aumenteremo i passaggi e faremo ancor più attenzione”

Jacopo Gambini e Leonardo Renzoni, i due ragazzi morti nello scontro

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Pisa, 21 settembre 2025 – “Chi vede comportamenti irregolari o è a conoscenza di sfide, denunci”. Il questore di Pisa Salvatore Barilaro non entra “nel merito delle indagini e della ricostruzione del tragico incidente nel quale hanno perso la vita due giovanissimi, è competenza della polizia municipale che sta indagando”, ma fa un appello ai cittadini. “Si tratta di un enorme dramma per le famiglie e il nostro territorio”, la premessa.

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Adesso si rincorrono le voci di comportamenti pericolosi e gare che si terrebbero nell’area di sosta del magazzino Ikea, nell’area artigianale, ma ci sono stati interventi della polizia in zona? “Da inizio anno a oggi non abbiamo avuto alcuna segnalazione, che riguardasse sfide o altro”, risponde il questore.

E dopo questo episodio, di cui non si conoscono ancora i contorni, non sappiamo che cosa sia successo, “faremo ancora più attenzione chiedendo alla sala operativa di intensificare i passaggi e i controlli. Il punto è che, in generale, quando i ragazzi ci vedono arrivare con le Volanti, se ne vanno subito”.

Il questore ricostruisce: “In realtà le uniche segnalazioni simili che abbiamo avuto riguardano la strada che da San Giuliano sale verso Lucca, il Brennero, dove in passato, ci hanno detto i cittadini, si tenevano prove con le moto ad velocità”. Lo hanno denunciato i residenti più di un anno fa e solo per quella zona”. Anche per Montacchiello, sempre alle porte di Pisa, sarebbe ormai una situazione passata.

Poi il questore torna sulla terminologia utilizzata: “Non si può parlare di ragazzini che ’giocano’ con una moto o il motorino che sono ad alto rischio”. Quindi l’appello finale: “Segnalate situazioni del genere. Lo dico ai cittadini ed, eventualmente, anche ai familiari dei giovani che possono comunicarcelo riservatamente. Svolgeremo servizi mirati”. E chiude: “Dobbiamo riflettere e fare qualcosa in più tutti quanti”.

A. C.