LUCA GALEOTTI
Cronaca

Nuova vita per il Podere. Ora ospiterà persone fragili e con disabilità

Recuperata la “Casa Vecchia”, oggi ribattezzata “Casa Rita“, che grazie alla Fondazione per la Coesione Sociale ha nuovi spazi accessibili .

L’inaugurazione a San Pietro in Campo, nel comune di Barga

L’inaugurazione a San Pietro in Campo, nel comune di Barga

Rigenerare immobili dismessi per dedicarli all’agricoltura ed anche all’agri-cultura sociale; ospitando per brevi periodi persone fragili o con diverse abilità per avvicinarli alla terra e per condividere il lavoro nella terra. E’ l’obiettivo, raggiunto, del Progetto R.I.T.A. (Rigenerazione, Inclusione persone con disabilità e anziani, Territorio, Agricoltura sociale/agri-cultura), i cui risultati sono stati presentati al Podere ai Biagi di San Pietro in Campo, nel comune di Barga.

Ieri mattina è stato mostrato l’edificio rurale che fa parte del Podere che nell’ambito del progetto, (sostenuto con un finanziamento di circa 250mila euro dal GAL MontagnAppennino nel quadro del programma di sviluppo rurale 2014 - 2020 della Regione Toscana, all’interno del bando "progetti di rigenerazione della comunità"), è stato ristrutturato e recuperato. Per il momento per metà, anche se l’edificio è già pronto a fare la sua parte e comunque con già gli enti coinvolti allo studio per trovare nuovi fondi.

Il primo intervento comunque ha visto il recupero strutturale dell’immobile che era poco più che un rudere, procedendo al suo consolidamento antisismico ed al rifacimento del tetto. E’ stato poi recuperato ed è già a disposizione il primo piano. L’edificio, noto come "Casa Vecchia", oggi conta su almeno 3 posti letto in spazi completamente accessibili: luoghi di ospitalità e accoglienza di breve periodo per persone con disabilità o in situazioni di svantaggio e vulnerabilità e per loro famiglie. Insomma il grosso del lavoro è stato fatto e Casa vecchia può iniziare a svolgere il suo ruolo di accoglienza per la soddisfazione in particolare della Famiglia Biagi di San Pietro in Campo che vede realizzato un obiettivo importante di un progetto, realizzare un podere sociale nella loro azienda agricola, nato dieci anni fa, ma che progressivamente ha coinvolto in totale in questa ultima operazione ben 26 tra enti ed associazioni.

Grazie al progetto R.I.T.A. la comunità è stata coinvolta nell’animazione degli spazi e nella promozione di occasioni di inclusione per tutti. Il progetto è stato l’avvio di un percorso nuovo per la cui concretizzazione la Fondazione per la Coesione Sociale ha elaborato uno studio, presentato nel corso della mattinata, intitolato "Note di analisi e sviluppo del progetto R.I.T.A.". Nella pubblicazione, curata dalla direttrice della Fondazione per la Coesione Sociale Donatella Turri, da Nico Cerri e da Luca Gori, Paolo Addis, Martina Francesconi e Elena Salamino del Centro di Ricerca Maria Eletta Martini. La pubblicazione analizza il contesto territoriale e sociale del progetto; il ruolo della Fondazione Ai Biagi con un’analisi di possibili piste di lavoro a partire dal confronto con alcune buone pratiche sulla scena nazionale.

Luca Galeotti