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"Ma che boom di turisti, è solo l’effetto cin" ’Vivere il Centro storico’ gela gli entusiasmi

LUCCA Lucca sta davvero vivendo un ‘boom’ turistico? La domanda (retorica) arriva dal comitato Vivere il centro storico, che non...

LUCCA Lucca sta davvero vivendo un ‘boom’ turistico? La domanda (retorica) arriva dal comitato Vivere il centro storico, che non...

LUCCA Lucca sta davvero vivendo un ‘boom’ turistico? La domanda (retorica) arriva dal comitato Vivere il centro storico, che non...

LUCCA Lucca sta davvero vivendo un ‘boom’ turistico? La domanda (retorica) arriva dal comitato Vivere il centro storico, che non ha troppi dubbi sulla risposta: no. O per lo meno, non proprio. Per il gruppo, infatti, a ‘gonfiare’ i dati presentati dall’assessore Remo Santini, sarebbero infatti le nuove norme introdotte dal governo, e cioè l’obbligo del Codice identificativo nazionale (Cin) – a partire dall’1 gennaio - per tutte le strutture ricettive. "Nel 2024 l’incremento delle presenze turistiche si è mantenuto in linea con l’andamento regionale. Questo significa che gli oltre due milioni di euro spesi all’anno per eventi e manifestazioni non hanno prodotto un vantaggio sulle altre città toscane, che hanno speso molto meno - ricordano -. Per quanto riguarda il 2025, invece, i dati ufficiali saranno disponibili solo a novembre ma le stime parziali evidenziano già un netto aumento delle presenze. Questo, però, a parer nostro, sarebbe da attribuire alla nuova normativa che ha fatto emergere circa 700 attività prima non registrate, che oggi contribuiscono a gonfiare le statistiche". Da qui, dunque, per il comitato subentra il problema dei presunti irregolari. "Se si tratta di strutture che già svolgevano attività turistica prima della norma - proseguono - non si può parlare di crescita reale, bensì di un’evasione pregressa rimasta fino a ora ignorata". Per questo, secondo il comitato, le risorse dell’amministrazione dovrebbero essere investite per la legalità e la trasparenza del settore. "Un primo segnale si è visto con l’emissione di circa 800 verbali per irregolarità nella comunicazione dei dati di presenza e nella registrazione delle strutture – concludono -. Ma è necessario riconsiderare l’attuale strategia turistica: meno risorse per gli eventi, più investimenti per vigilanza, formazione e supporto agli operatori regolari". Jessica Quilici