
Trekking in quota. Le passeggiate nel bosco e l’enogastromia rappresentano ad oggi due volani per l’economia dela Mugello
Anche il Chianti soffre il calo di presenze e il turismo a bassa spesa che sta diventando un classico di questa estate. Dopo le polemiche innescate dagli orafi e dai ristoratori fiorentini, e il duro commento di Federconsumatori – che ha attribuito parte delle responsabilità ai rincari di bar e ristoranti – la crisi del "turismo povero" si fa sentire anche nelle campagne.
In alcune zone storicamente forti, come il Chianti, luglio è andato peggio delle attese, con un calo stimato tra il 20 e il 30 per cento rispetto allo scorso anno. A lanciare l’allarme è Laura Cantini, responsabile della delegazione Valdarno Nord di Confcommercio, tra le referenti anche per il Chianti:
"Luglio è stato decisamente sotto le aspettative. Bene maggio e giugno grazie ai ponti, ma adesso mancano tanti stranieri, soprattutto russi, cinesi e arabi. I turisti che arrivano sono quelli che avevano prenotato l’anno scorso, quando i prezzi erano più bassi. Vanno a mangiare una pizza e basta. Mancano i turisti stanziali, quelli che si fermano più giorni e spendono di più".
Secondo Cantini, per invertire la rotta bisogna puntare sugli eventi: "Ogni volta che c’è un’iniziativa le presenze crescono. Serve un calendario più ricco, che riesca ad attrarre anche chi è ancora indeciso o chi si muove all’ultimo momento. E servono promozione e servizi all’altezza: oggi il turista valuta tutto, anche la facilità con cui si arriva in una località o la presenza di attività collaterali".
Anche Claudio Clementi, responsabile Chianti per Confesercenti, conferma il trend:
"Le presenze sono in calo rispetto allo scorso anno, anche se la nostra situazione è meno critica di quella della città. Da noi si dorme più a lungo e si sopporta meglio il caldo, ma mancano gli americani e i russi, ovvero i turisti con maggiore capacità di spesa. Il cambio euro-dollaro e la situazione internazionale non aiutano. Le camere si vendono, ma a prezzi più bassi. Lo scontrino medio è calato: il turista c’è, ma spende meno".
Più positiva la situazione in Mugello, dove il modello turistico è diverso e legato ai cammini. "La tendenza è positiva – dice Enrico Paoli, responsabile della delegazione Confcommercio –. Da noi passano turisti italiani e del Nord Europa, in particolare lungo la via degli Dei. Fanno trekking, si fermano a dormire, mangiano. Siamo soddisfatti, la capacità di spesa è stabile".
Paoli sottolinea anche l’importanza del contatto diretto con il territorio: "I cammini permettono di vivere un turismo lento e autentico, dove il visitatore si sente accolto. È questo il nostro punto di forza".
Rossella Conte