REDAZIONE LUCCA

Cane ‘salva‘ pappagallo. Il fiuto di Nasturzio fa ritrovare il piccolo Pap

L’uccellino non aveva fatto ritorno a casa e i proprietario si sono affidati al potente naso del Bloodhound di famiglia che lo ha ritrovato a 3,5 chilometri.

L’uccellino non aveva fatto ritorno a casa e i proprietario si sono affidati al potente naso del Bloodhound di famiglia che lo ha ritrovato a 3,5 chilometri.

L’uccellino non aveva fatto ritorno a casa e i proprietario si sono affidati al potente naso del Bloodhound di famiglia che lo ha ritrovato a 3,5 chilometri.

Un pappagallino smarrito è stato ritrovato in un’altra abitazione grazie al fiuto del cane molecolare di famiglia. Una storia a lieto fine che arriva da Gragnano, dove la piccola calopsitta ‘Pap’ vive ormai da otto mesi, libera di svolazzare in campagna, posarsi sulle spalle e accompagnare i proprietari nell’orto. Il tutto sempre facendo rientro a casa, o almeno fino al 27 luglio.

Quel giorno, infatti, come racconta la ‘madre acquisita’ Yasin Vaiti, Pap non è tornato tra le mura che sono solite accudirlo. "Preoccupati abbiamo subito avviato le ricerche e denunciato la scomparsa alla forestale – racconta – Ma dopo ore di volantinaggio e porta a porta, ancora niente. Poi l’ultimo disperato tentativo: affidarci a Nasturzio, il cane molecolare di razza Bloodhound che vive con mia madre. Così gli abbiamo fatto annusare gli oggetti di Pap e, dopo un giorno e mezzo, il suo fiuto ci ha condotto a 3,5 chilometri di distanza, davanti a un’abitazione a Segromigno in Piano: abbiamo suonato il campanello e ritrovato il nostro pappagallino tramortito. Molto probabilmente era stato chiuso in una gabbia per criceti presente in quella casa. Non senza fatica e con molta insistenza, alla fine siamo riusciti a farci riconsegnare il nostro Pap".

Le condizioni del piccolo volatile hanno subito preoccupato i proprietari, che si sono precipitati alla clinica specializzata di Pistoia diretta dal dottor Brunetti. "Pap aveva un trauma alla spina dorsale, era stressato, denutrito e incapace di muoversi – ricorda Vaiti – I veterinari ci hanno detto che non avrebbe passato la notte, ma fortunatamente con un po’ di antibiotico e la professionalità degli operatori, ora sta bene". Una storia a lieto fine, che è anche quella di un’amicizia – ora più che mai consolidata – tra ali e zampe, tra Pap e Nasturzio.

Jessica Quilici