
Sono oltre 16mila le camere in affitto presenti in città, secondo i dati forniti dal Comune di Lucca: la maggior parte in mano a operatori non professionali
Le oltre 16mila camere in affitto presenti, secondo i dati in possesso del Comune di Lucca, la maggior parte in mano a operatori non professionali del settore, la crescente massa di spazzatura lasciata fuori dai Garby, evidentemente non dai residenti che hanno ormai quasi tutti le card per l’apertura dei contenitori, la presenza crescente delle keybox per i turisti senza nemmeno la fatica di incontrare gli affittuari per ricevere le chiavi degli appartamenti, fenomeni di ormai tutta evidenza in città ripresi in un articolo del nostro giornale, non sono andati giù ad alcuni affittuari di camere che hanno manifestato il loro dissenso. Gli affitti brevi, ecco la sintesi del loro ragionamento, sono un’opportunità per la città. Che poi in tutta Italia si stiano cercando misure per arginare un problema che genera, tra l’altro, lo spopolamento dei centri storici fuori dai periodi a maggior vocazione turistica e che sta rendendo impossibile o quasi trovare appartamenti per affitti medio lunghi paiono non essere rilevanti.
"Gli affitti brevi - scrivono – hanno riportato servizi e vitalità dove prima c’era il vuoto. Chi ricorda la Lucca degli anni ’90 sa bene che dopo cena la città era spenta: pochi negozi, pochissimi bar aperti, nessuna vita serale. Oggi, grazie anche al turismo diffuso, troviamo botteghe, alimentari, supermercati di prossimità, attività culturali e spazi che hanno potuto aprire o restare in vita proprio perché c’è movimento durante tutto l’anno. In secondo luogo, il turismo ha favorito la cura del patrimonio. Molti immobili che erano lasciati andare in malora sono stati recuperati e rimessi in ordine. Non si tratta solo di reddito per i proprietari: si tratta di decoro urbano e di investimenti che hanno migliorato l’aspetto del centro storico".
Ma secondo gli affittuari, c’è persino un aspetto sociale, anzi, per meglio dire, economico. Di portafoglio, insomma. "Chi affitta una stanza o un appartamento spesso integra il proprio reddito familiare, sostiene spese crescenti e riesce a mantenere la proprietà senza venderla. In una città dove il numero di residenti è stabile da decenni, gli affitti brevi hanno permesso a tante famiglie di restare qui e non abbandonare Lucca. Infine, parlare di “keybox“ e “rifiuti“ come problemi principali sembra una forzatura. Di keybox se ne vedono pochissimi, e certo meno impattanti delle file di citofoni arrugginiti o delle facciate imbrattate che nessuno cita. E per i rifiuti, il sistema Garby funziona già con tessera nominativa: non sono certo i turisti a generare il problema. La vera sfida non è quella di alimentare contrapposizioni, ma di riconoscere che gli affitti brevi – se regolati bene – sono parte della soluzione, non del problema".
F.Vin.