
Paolo Varrella, referente dei muscolai
Le vigne incontrano il mare per combattere il cambiamento climatico e i virus nocivi. E’ questa la nuova sperimentazione in procinto di partire nella baia di Santa Teresa, riconosciuta oramai come un importante hub di ricerca e innovazione grazie alla stretta collaborazione tra Cooperativa mitilicoltori spezzini, Enea, Cnr, Ingv e Scuola di mare. E’ di due settimane fa il via libera da parte dell’Autorità di sistema portuale del mar ligure orientale che ha permesso l’avvio del progetto sostenuto dalla Cooperativa dei mitilicoltori spezzini, presieduta da Paolo Varrella, e ideato da Piero Lugano, fondatore della storica azienda agricola Bisson, prima al mondo ad aver ideato l’affinamento subacqueo del vino dal quale nacque il celebre spumante Abissi.
Lugano, è tutto pronto?
"I tempi sono maturi per entrare nel vivo della sperimentazione. Nei prossimi giorni un galleggiante di dieci metri di lunghezza per cinque di larghezza, che avrà la funzione di sostenere alcune casse contenenti terreno vegetale idoneo a ospitare la coltivazione di alcune viti, sarà posizionato all’interno dei filari dei famosi muscoli spezzini nella diga di Santa Teresa. Al momento si trova già in acqua in un’area protetta di Levante ed è in fase di perfezionamento. Stiamo studiando gli elementi di disturbo e i rimedi per tenerlo riparato da eventuali insidie del mare".
Quante viti saranno trapiantate sul galleggiante?
"Partiamo da circa 25 piante, una quantità adeguata per essere assoggettabile a micro-vinificazioni e per osservare se ci sarà un miglioramento organolettico. Il processo sarà caratterizzato da cautela e prudenza per non provocare uno choc iniziale e per far avanzare la vigna nella sua crescita con l’obiettivo di accompagnarla nell’età adulta in un habitat che non è quello tradizionale. Tale sistema ci permetterà di capire gli effetti del microclima marino su un allevamento viticolo. E’ un esperimento che potrebbe aprire nuovi orizzonti per il mondo della viticoltura che oggi è messo a rischio sia dalle malattie che aggrediscono la piante sia dagli effetti sempre più devastanti del cambiamento climatico".
Quali sono le malattie più aggressive?
"La flavescenza dorata è una pericolosa malattia della vite, i cui sintomi sono generalmente evidenti a partire dal mese di agosto. Lo scafoideo è l’insetto vettore del fitoplasma della vite da una vigna malata a una sana. Vogliamo osservare se la catena di trasmissione del virus possa essere interrotta per dissuasione della sostanza salina e, quindi, senza l’intervento umano di trattamento della pianta come sulla terraferma".
E per quanto riguarda il cambiamento climatico?
"Confido che troveremo risposte anche su questo fenomeno che desta molta preoccupazione".
Ilaria Vallerini