CHIARA TENCA
Cronaca

Storia di affetto, amicizia e amore ’Zirte piano però’ di Maurizio Musso fra romanzo e aneddoti anni ’70

La presentazione del libro domani alle 18.30 alla Sagra del muscolo del Limone al campetto ’Lina Fratoni’ "E’ il racconto di un gruppo di ragazzi arrivati a Monterosso per un campeggio, con vicende vere".

Maurizio Musso

Maurizio Musso

Arriva dopo "Mirlo", libro di racconti e s’intitola "Zirte piano però": è il primo romanzo di Maurizio Musso, pubblicato dalla sarzanese Gd Edizioni, che giovedì alle 18.30 sarà presentato dall’autore, in dialogo con Michele Moroni, nell’area del campetto ’Lina Fratoni’ durante la Sagra del muscolo del Limone promossa dal circolo Pd "Ciampolini" di Melara. Un’opera intrisa di malinconia, ma non di nostalgia, che racconta la vita, gli amori, le amicizie, le gioie, i dolori e le speranze di un gruppo di giovani negli anni Settanta. Lara, Libero, Bruno, Cristian, Mario e tutti i ragazzi che girano intorno alle loro esistenze, disegnano il proprio presente e il proprio futuro pagina dopo pagina. L’autore ha attinto a piene mani nel suo vissuto.

"Questa è una storia romanzata – esordisce Musso – ma in realtà molti degli aneddoti che contiene sono veri, a partire dai ragazzi che vanno in campeggio a Monterosso e devono fare i conti con la mala accoglienza delle Cinque Terre negli anni Settanta. Ma sono vere anche le vicende dei ragazzi che si fingono pazzi per evitare il servizio militare, ad esempio, o anche il gioco, un po’ pungente, che dà il titolo al libro.

’Zirte’ significa ’girati’ in dialetto ed era il punto di partenza delle prese in giro di questo gruppo alle persone stravaganti, che in realtà divertiva più per le sonore risate di uno dei suoi componenti che per le reazioni del malcapitato di turno. Non ho usato la parola gruppo a caso: oggi ci sono i branchi, che arrivano a commettere violenze, allora, invece, i ragazzi stavano insieme e si fermavano a qualche marachella".

Affetto, amicizia e amore: le ’tre A’ indicate in seconda di copertina, diventano sempre più legate alla storia di Libero, la cui famiglia, con una mamma finita in ospedale per una forte depressione, il nonno sciupafemmine bello come un attore e scappato verso chissà quali lidi lontani, che resta presente a distanza e sostiene figli e nipoti, il papà scomparso prematuramente, la galassia di zie e cugini strambi trova uno spazio importante in queste pagine vibranti.

Il finale aperto vede i protagonisti avanti nel tempo: fra conferme e sorprese, i fili che li legano restano intatti. O quasi.

Chiara Tenca