MATTEO MARCELLO
Cronaca

Vacanza da incubo alle Cinque Terre, lo sfogo dei turisti: “Oltre 200 euro di biglietti per stare nelle stazioni”

L’esperienza di una comitiva delle Marche lo scorso 26 aprile: “Costretti a trascorrere la maggior parte del tempo sulle banchine ferroviarie. Non abbiamo visto nulla. Sarebbe utile contingentare l’affluenza”

Turisti all’assalto delle 5 Terre

Turisti all’assalto delle 5 Terre

Cinque Terre, 1 maggio 2025 – Una spesa di oltre 200 euro in biglietti del treno per passare buona parte del soggiorno sulle banchine ferroviarie anziché a gustare i fantastici paesaggi delle Cinque Terre. È la complicata giornata da turisti vissuta lo scorso 26 aprile da una comitiva di otto persone originarie delle Marche, che ha deciso di scrivere a La Nazione non solo per raccontare la propria esperienza ma anche per auspicare l’intervento delle istituzioni al fine di un miglioramento della situazione. “All’ufficio informazioni di Trenitalia – spiega Osvaldo Regno – ci hanno spiegato a grandi linee le condizioni di utilizzo del trenino e il relativo costo che, nel nostro caso è stato di 214 euro (sei adulti, un bambino di cinque anni e uno di due; ndr). Siamo partiti dalla Spezia con destinazione Monterosso: questa prima tappa tutto normale”. A Vernazza però arrivano i primi problemi. “Arrivati in stazione già si intravedevano difficoltà nel deflusso dei viaggiatori in arrivo e in partenza; in questa stazione il treno ferma in galleria e li si scende arrivando sul marciapiede ridotto con rischio di cadute sui binari – dice Regno –. La località era strapiena di turisti e la via principale era bloccata dal flusso umano comportando problemi negli spostamenti e anche rischi di sicurezza per tutti e in particolare per i bambini”. La comitiva riparte, “non senza difficoltà per salire vista le tante persone che sostavano sul marciapiede” dalla stazione di Vernazza a quella di Corniglia, dove avrebbe avuto “seri problemi per poter scendere dal treno a causa delle tantissime persone; siamo rimasti tutti bloccati sul marciapiede perché il deflusso tra chi arrivava e chi tornava aveva creato un blocco totale. Dopo venti minuti siamo riusciti a salire in strada, ma purtroppo anche qui la situazione era identica alla precedente e proibitiva. Troppa gente, pertanto abbiamo deciso di rinunciare a questa tappa e riprendere il treno”.

Ritornati sulla banchina, con i turisti “ammassati in modo indecente in un limitato spazio fisico, costretti a dover sostare anche oltre la riga gialla”, l’attesa per la comitiva è durata per circa trenta minuti, “dovuti anche al solito ritardo del treno. La sicurezza in questa situazione era totalmente preclusa per tutti, e avendo due piccoli da tutelare si può immaginare la tensione e la paura per quella situazione” dice Regno, che assieme agli altri ha poi raggiunto Manarola attraverso un “treno già super affollato ogni oltre limite. Speravamo in una situazione migliore invece, anche qui, blocco totale nel prendere il sottopassaggio per uscire dalla stazione, tutti fermi per altri 20 minuti”. Risultato: la comitiva è ritornata subito alla Spezia senza aver visitato praticamente nulla. “Un’esperienza decisamente negativa” dice Regno, che propone di “contingentare l’affluenza come previsto per le manifestazioni aperte al pubblico per garantirne la sicurezza. Trenitalia e tutti gli enti interessati dovrebbero valutare la necessità di adottare criteri e interventi volti a limitare i disagi ma ancor di più a garantire la sicurezza delle persone. Siamo dispiaciuti, rammaricati e anche molto arrabbiati perchè ci siamo sentiti ’fregati’ sia riguardo la mancata informazione su eventuali rischi di affollamento e per aver speso 214 euro per passare la maggior parte del tempo sui marciapiedi delle stazioni senza poter di fatto visitare i luoghi”.