
Migliaia di visitatori alle Cinque Terre (foto d’archivio)
Migliaia di turisti assiepati in un territorio piccolo e fragile come le Cinque Terre, nel lunghissimo ponte primaverile dal 19 aprile al 4 maggio. Una situazione che ha portato la sindaca di Riomaggiore Fabrizia Pecunia a ribadire con forza la necessità di definire una governance turistica condivisa a livello di destinazione, fondamentale per tutelare un’economia ormai determinante per la stessa sopravvivenza del territorio. Le presenze registrate in questi giorni, con picchi record nei fine settimana e durante le festività, stanno infatti mettendo a dura prova l’intero sistema di accoglienza locale. "Ringrazio la Prefettura e tutte le forze di polizia per il grande lavoro fatto in collaborazione con le Amministrazioni e le Polizie locali. Come ogni anno a seguito dell’emissione dell’ordinanza sulla sicurezza, è stata garantita la presenza di un presidio fisso nel il tunnel di Manarola" dice Pecunia.
Le stazioni ferroviarie di Manarola e Riomaggiore sono, infatti, i principali punti critici con difficoltà nella gestione dei flussi in entrata e uscita. "In questi giorni sono state messe in campo tutte le forze possibili per gestire al meglio l’accoglienza, ringrazio tutti coloro che hanno collaborato". In questo contesto, la sindaca ha rinnovato con forza l’appello a un cambio di paradigma nella gestione del turismo: "Non possiamo più permetterci di affrontare il turismo come emergenza, perché il rischio reputazionale è sempre più elevato. Bisogna costruire una strategia a lungo termine, concreta e duratura, che sappia garantire la sostenibilità della presenza turistica e la qualità della vita dei residenti".
Da qui la proposta è di istituire un tavolo tecnico permanente, composto da rappresentanti dei Comuni delle Cinque Terre, Parco, Regione, Ferrovie e istituzioni locali. Un organismo che abbia la competenza e la responsabilità di progettare interventi coordinati per gestione dei flussi, tutela del paesaggio, sicurezza degli spazi pubblici e valorizzazione dell’accoglienza. Un modello già indicato recentemente anche ad Amalfi, dove è stata firmata la Carta del turismo, che pone al centro la necessità di trovare un equilibrio tra sviluppo economico e tutela ambientale, tra accoglienza e qualità della vita e dove sono maturate anche proposte da presentare a livello nazionale per ottenere maggiori strumenti di governance in capo alle amministrazioni. "La carta di Amalfi è un passo importante – dice Pecunia – perché vede le amministrazioni unite con l’obiettivo ambizioso di affrontare il turismo come una vera risorsa. Se non vogliamo rischiare di perdere attrattività per la mancanza di servizi adeguati, dobbiamo assumerci tutti la responsabilità di costruire insieme un modello di turismo che sappia convivere con il territorio, rispettarlo e sostenerlo. Per fare questo serve il contributo di tutti".