Roccalbegna (Grosseto), 17 agosto 2025 – Le prime stime parlano di almeno 500 ettari di bosco e macchia mediterranea andati a fuoco. Ma a rendere bene l’idea di quanto accaduto sulle colline di Cana, vecchio paesino di minatori nel territorio di Roccalbegna, è l’immagine dall’alto della terra bruciata dal fuoco. Due giorni dopo l’incendio che ha devastato il cuore della Maremma, si comincia già a fare una timida conta dei danni.

Il lavoro di domenica 17 agosto
Anche oggi, domenica 17 agosto, pompieri, uomini della Vab, antincendio boschivo, Regione Toscana e volontari saranno al lavoro per spegnere gli ultimi focolai, ma il peggio sembra passato. La giornata più difficile è stata sicuramente quella di ieri, sabato 16, quando i pompieri hanno lavorato incessantemente per fermare i tre fronti del fuoco che si erano venuti a creare. Sì, è stato un vero e proprio disastro, con 5 chilometri quadrati di territorio bruciati in poco più di 48 ore, una ferita profonda che non sarà semplice rimarginare.
E se per tutto il giorno le immagini del rogo hanno fatto il giro del web, è stata la notte quella che gli abitanti di Cana ricorderanno per sempre: “Sembrava un inferno - aggiunge una residente - le lingue alte di fuoco sembravano quelle dei film. Il paese non è stato toccato ma alcuni poderi della zona hanno avuto dei problemi”. Ieri, per tutta la giornata, a Cana è caduta la fuliggine. E quell’odore acre di fumo ha invaso le case. “Ancora gli aerei stanno passando e il fumo si sente ovunque. E’ stato davvero un incubo”.
La ripartenza
Elettricità e acqua corrente stanno tornando, le case e i poderi adesso sembrano al sicuro. I vigili del fuoco stanno lavorando per impedire al fuoco di ripartire, dopodichè scatterà la bonifica del territorio. Durante l’incendio ci sono state numerose evacuazioni, mentre molti turisti hanno deciso di abbandonare gli agriturismi nei quali stavano alloggiando. Grazie al lavoro della Pro Loco, le donne del paese hanno preparato i pasti alle persone che si stavano dando da fare per contenere le fiamme. Pompieri e volontari sono arrivati praticamente da tutta la Regione.

L’origine dolosa dell’incendio
Sull’incendio indagano i carabinieri forestali. Non sembrano esserci dubbi sul fatto che il rogo sia stato innescato da uno o più piromani. Ci sono almeno tre punti di innesco che vigili del fuoco e militari dell’Arma avrebbero individuato, anche se non sarà semplice risalire agli autori. Chi ha appiccato il fuoco a Cana ha scelto il tardo pomeriggio perché, con l’arrivo della notte, elicotteri e canadair non possono volare, facendo leva anche sulle previsioni metereologiche che indicavano forte vento. E’ stato uno dei peggiori incendi in Maremma degli ultimi anni, un colpo ad uno dei territori più belli della Toscana che adesso, passata la paura, vuole solo provare a ripartire.