MATTEO ALFIERI
Cronaca

Inferno in Maremma. Quattrocento ettari di bosco devastati dalle fiamme

Tre fronti di fuoco, poderi e allevamenti presidiati, volontari da tutta la Toscana. Chiara l’origine dolosa del rogo, partito da punti diversi e alimentato dal vento.

Un Canadair in azione tra Cana e Baccinello, due piccole frazioni di Roccalbegna

Un Canadair in azione tra Cana e Baccinello, due piccole frazioni di Roccalbegna

ROCCALBEGNA (Grosseto)Tre fronti di fuoco, poderi e allevamenti presidiati, squadre di Vigili del fuoco e volontari da tutta la Toscana. E’ stata una notte d’inferno quella vissuta dal primo pomeriggio di ferragosto a ieri, tra Cana e Baccinello, due piccole frazioni di Roccalbegna, e poi fino a Campagnatico, nel cuore della Maremma. Che hanno visto andare in fumo oltre 400 ettari di bosco. Le fiamme, ancora non del tutto domate, hanno divorato colline, prati e macchia mediterranea, spinte da un forte vento di maestrale che è spirato per tutta la giornata di Ferragosto, ’autorigenerandosi’ anche grazie alle altissime temperature di questi giorni.

Un vasto rogo che sembra essere nato da una mano vigliacca. Sì perchè le fiamme sono state viste, chiaramente, in tre punti diversi e, aiutate dal vento, si sono unite dando vita ad un fronte di fuoco che nemmeno due canadair, insieme a tre elicotteri della Regione, sono riusciti a domare in breve tempo. La situazione è stata particolarmente difficile la notte scorsa quando le lingue di fuoco, visibili a chilometri e chilometri di distanza, si sono pericolosamente avvicinate ad alcuni poderi della zona: sei strutture, presidiate dai volontari, sono state leggermente interessate dalle fiamme così come un capannone agricolo, ma fortuntamente senza danni.

Ma la paura è stata davvero tanta. "Sembrava di essere dentro l’inferno", ha raccontato qualcuno. La situazione è leggermente migliorata solo nel pomeriggio di ieri: i fronti principali sono sotto controllo, ma i canadair, fino a tutta la notte appena trascorsa, hanno continuato a fare la spola dal golfo di Talamone, alla zona del fuoco per scaricare acqua. Utile solo a rallentare il fronte che avanzava impetuoso.

Ieri mattina, alcuni operai, grazie alle ruspe, hanno effettuato lavori fondamentali, delle cesse tagliafuoco, che hanno impedito che le fiamme si allargassero ancora, circoscrivendo l’incendio, poi spento solo nella tarda serata di ieri. Ma sotto tutta quella cenere i focolai sono sempre in agguato: è per questo che sono decine i punti che i volontari stanno presidiando per evitare il propagarsi di nuovo del fuoco. L’incendio ha anche danneggiato una linea elettrica. Il fronte infatti si è allargato, raggiungendo la zona di Granaione, nel Comune di Campagnatico.

Sul posto hanno lavorato squadre provenienti da ogni parte della Toscana, coadiuvate dai volontari della Vab e dai tecnici della Regione. "Sono stati interessati dal fuoco oltre 400 ettari - ha confermato Antonio Bonfiglio, comandante provinciale del vigili del fuoco di Grosseto che anche ieri era presente al punto di coordinamento delle operazioni - Servirebbe una maggiore prevenzione per il bosco, con la realizzazione di linee tagliafuoco".