NICOLA CIUFFOLETTI
Cronaca

Protesta dei commercianti: "Così Pitigliano muore"

La denuncia: "Sanzioni per violazioni di un regolamento mai applicato. Non c’è dialogo, serve collaborazione. Come i residenti miriamo alla serenità". .

Pitigliano richiama tanti turisti, anche per le attività artigianali e l’enogastronomia

Pitigliano richiama tanti turisti, anche per le attività artigianali e l’enogastronomia

I commercianti del Centro commerciale naturale di Pitigliano hanno scritto una lettera aperta per "portare a conoscenza la pesante situazione che sta vivendo il paese". "Come contrastare il calo dell’afflusso turistico nazionale - si legge -? Prendete esempio da Pitigliano, dove dal 24 luglio i commercianti del centro storico, stanno ricevendo controlli capillari e immediate notifiche di sanzioni per la violazione di un regolamento di suolo pubblico e decoro urbano, mai applicato da nessuna amministrazione precedente e per 8 anni da quella attuale".

"L’accanimento in piena stagione turistica, senza che le attività abbiano avuto il tempo di modificare il proprio allestimento - prosegue la lettera -, la presa in giro sull’impossibilità di bloccare le contravvenzioni (non volendo ammettere politicamente che si tratta di una scelta squisitamente punitiva), l’assoluta mancanza nel trovare soluzioni adeguate, nonostante la richiesta ufficiale di mediazione e la esplicita volontà di applicare in tutta fretta un regolamento davvero poco adatto al centro storico, rappresentano la totale mancanza di conoscenza (per voler restare in buona fede) delle difficoltà di chi ha scelto di vivere di arte e artigianato e di piccole realtà commerciali".

"Ci chiediamo anche quale sia il vero ruolo degli assessori di competenza - proseguono i commercianti -… Dove sono coloro che dovrebbero tutelarci e dialogare con noi?

Nel centro storico esistono molte attività, tra cui numerose gestite da non pitiglianesi di nascita, che hanno portato il loro contributo al paese. Le attività vogliono convivere e rispettare i diritti dei residenti. Non è creando e alimentando guerre che si può nutrire il senso di comunità che tanto l’amministrazione millanta. Servono mediazione e dialogo, come noi abbiamo sempre fatto nella quotidianità con i nostri ‘vicini di casa’. Noi, come i residenti e miriamo alla serenità e alla civile convivenza.

Non sappiamo se questa amministrazione comunale si rende conto che sta ammazzando il paese, dopo decenni in cui siamo stati apprezzati (no ’non tollerati’) dalle altre amministrazioni. Se vi rendete conto dell’importanza di questo fragile equilibrio allora cercate il dialogo, altrimenti abbiate il coraggio di gridare ai quattro venti che ci volete morti".