Grosseto, 1 luglio 2025 – Il caldo africano colpisce duro in Maremma e a pagarne le conseguenze più pesanti è ancora una volta l’agricoltura. Nei campi di Albinia, un’intera produzione di meloni – pronta per la raccolta – è stata letteralmente bruciata dal sole. Temperature oltre i 35 gradi per più giorni consecutivi hanno causato danni su almeno il 50% del raccolto, rendendo i frutti invendibili per le scottature e le spaccature della buccia. L’allarme arriva da Coldiretti Grosseto, che parla di “una vera emergenza per molte produzioni ortofrutticole” e stima danni crescenti anche per angurie, pomodori, pesche, melanzane e susine.

A rischio non sono solo i frutti in campo, ma anche oliveti e vigneti, colture simbolo della Maremma. Entra nello specifico Coldiretti Grosseto ed ecco le parole del suo presidente. La preoccupazione è elevata. “L’eccessiva esposizione al sole può danneggiare, macchiare e spaccare la buccia rendendo il prodotto non più commercializzabile con pesanti conseguenze economiche per le aziende che hanno sostenuto tutta una serie di costi che non riusciranno a recuperare. – spiega Simone Castelli, presidente Coldiretti Grosseto – Le aziende stanno già mettendo in campo una serie di strategie preventive: dall’anticipare il raccolto la mattina presto al diradamento dei frutti sugli alberi, eliminando quelli non in grado di sopravvivere, per cercare di salvare almeno parte della produzione. Il surriscaldamento climatico è sotto gli occhi di tutti. Dobbiamo accelerare per mettere a disposizione delle imprese più acqua evitando l’emungimento dai pozzi, che oltre costoso, si porta dietro il tema del cuneo salino e maggiori investimenti sull’agricoltura di precisione per ottimizzare l’uso delle risorse produttive”.
Le alte temperature colpiscono anche gli allevamenti: nelle circa 2.000 aziende zootecniche della provincia, mucche e altri animali soffrono il caldo, con un drastico calo della produzione di latte. Gli esperti prevedono estati sempre più calde ed eventi estremi, rendendo fondamentale raccogliere e conservare l’acqua piovana per l’irrigazione durante i periodi di stress idrico. In Toscana, un nuovo bando regionale finanzierà per la prima volta il recupero e la realizzazione di invasi aziendali, soprattutto in Maremma, dove ci sono migliaia di piccoli specchi d’acqua che possono essere riattivati o nuovi da creare. Questo progetto, sostenuto da Coldiretti Toscana, mira a migliorare la gestione dell’acqua per le imprese agricole, con contributi fino all’85% e una dotazione di circa 17 milioni di euro.
Anche se quest’anno le riserve sono ancora buone, è urgente intervenire per adattarsi ai cambiamenti climatici, perché l’acqua è essenziale per garantire produzioni di qualità, ridurre i costi e mantenere la competitività dell’agricoltura toscana. Senza acqua, il futuro dell’agricoltura locale sarebbe a rischio. “L’acqua – conclude Coldiretti – sarà sempre più una risorsa strategica. Senza, l’agricoltura toscana e il suo patrimonio agroalimentare rischiano di non avere futuro”. E perdipiù per ordinanza regionale, impossibile lavorare nei campi dalle 12.30 alle 16 nei giorni con temperature torride.