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Firenze, bagarre in Comune sul cubo nero: flash mob dell’opposizione, che lascia l’aula

Il Pd durante la seduta del consiglio del 1 settembre: “La sindaca Funaro risponderà sulla vicenda in una seduta ad hoc in commissione urbanistica”. La Lista Schmidt, Noi Moderati e Fratelli d’Italia avevano chiesto che la prima cittadina riferisse subito, ma la maggioranza ha votato contro

Un momento del flashmob dei consiglieri di opposizione. Accanto il "cubo nero" (New Press Photo)

Un momento del flashmob dei consiglieri di opposizione. Accanto il "cubo nero" (New Press Photo)

Firenze, 1 settembre 2025 – Subito polemiche nella prima seduta del consiglio comunale a Firenze: il consigliere di centrodestra Eike Schmidt, a nome di tutta l'area politica, ha chiesto una mozione d'ordine per "inserire nei lavori una comunicazione della sindaca" sul 'cubo nero' che è stato costruito al posto dell'ex Teatro Comunale.

L'atto è stato votato negativamente e il capogruppo del Pd Luca Milani ha ricordato che mercoledì ci sarà una seduta ad hoc della commissione urbanistica, "per approfondire tutto il percorso. Non sono corrette le modalità, nel Consiglio comunale di oggi l'ordine dei lavori era già stato stabilito".

A quel punto il centrodestra è uscito dall'aula:  tutti i consiglieri si sono spostati nelle file del pubblico, non partecipando alla seduta. E’ scattato anche un flashmob: i consiglieri si sono messi in testa delle borse nere a simulare appunto il cubo della discordia.

"E' stato deciso di non dare una risposta politica", hanno detto i consiglieri di centrodestra. "Il sindaco deve tutelare il nostro patrimonio, deve essere il garante. Firenze è stata violentata per far guadagnare i soldi ai privati", ha detto Paolo Bambagioni della lista Schmidt. Molti consiglieri - da Angela Sirello, Matteo Chelli e Alessandro Draghi di Fdi a Luca Santarelli di Nm - si sono chiesti "a cosa serve l'ufficio Unesco, che oltretutto è a pochi metri dall'ex Comunale".

Poco dopo è arrivata la controreplica di Milani: "La risposta politica - ha detto - sta nell'andamento della città di tutti i giorni, la sindaca non mancherà di darla ma non era la sede oggi, non c'è nessun motivo di urgenza. Quel palazzo è lì, lo abbiamo visto, avremo modo di capire se tutto l'iter è stato corretto e non ho motivo di dubitarne: poi si aprirà un dibattito su come si intende l'urbanistica".

La vicenda della ristrutturazione dell'ex teatro comunale trasformato in una serie di appartamenti ha fatto il giro d’Italia e d’Europa. Del caso si sono occupate molte testate estere, tra cui il Times di Londra e il Daily Mail.