
Fermata consentita solo per 10 minuti ma tanti mezzi sostano mezz’ora: venti multe da inizio luglio. Mezzi di Autolinee Toscane bloccati e disagi. Anche viale Petrarca trasformato in uno stallo abusivo.
di Antonio Passanese
In viale Ariosto, il rombo dei motori dei bus turistici è ormai diventato parte del paesaggio sonoro. Dalle prime ore del mattino fino a sera, il flusso è continuo. I pullman arrivano a decine, si accodano, scaricano passeggeri. Un’area pensata come punto di fermata temporanea – con una sosta consentita di massimo 10 minuti – si è trasformata in un mini hub turistico informale dove i mammut dei tour operator si fermano per 30, anche 40 minuti, creando caos e disagi.
La scena è sempre la stessa. I bus aprono le portiere e da lì scendono gruppi numerosi, la maggior parte anziani, con cappelli in testa e zaini leggeri. Ci sono anche famiglie con bambini, spinte dai pacchetti vacanze o dai tour organizzati. Alcuni scelgono il comfort dei van Ncc parcheggiati poco più in là – furgoni neri, vetri oscurati, aria condizionata – pronti a portarli davanti a musei e monumenti. Altri, quelli che risparmiano, si mettono in cammino seguendo la guida, che tiene ben alta una bandierina. Sotto un sole implacabile e con l’umidità che toglie il respiro, ci si incammina lungo l’Oltrarno: si attraversa via dell’Orto o Borgo San Frediano, per dare uno sguardo a una delle antiche porte di ingresso alla città, si sbuca in piazza del Carmine, poi in Santo Spirito e Pitti. Si prosegue verso Ponte Vecchio, sempre più affollato, asfittico, il Duomo, piazza della Signoria, San Lorenzo. Chi può si protegge con ombrelli, chi non ce la fa si toglie la maglietta. Borracce a tracolla, visi arrossati, gambe stanche. Firenze li aspetta, ma prima c’è da superare un percorso faticoso.
Nel frattempo, viale Ariosto si blocca. Due, tre bus alla volta: la carreggiata si stringe, il traffico si paralizza. I mezzi del trasporto pubblico restano imbottigliati, rallentati da quella carovana di pullman. Con gli utenti arrabbiati alle fermate a causa delle corse saltate. Insomma, il disagio si riverbera su tutta la viabilità. La polizia municipale c’è: i blitz si susseguono, le multe non si contano più. Da inizio luglio ne sono state elevate almeno venti solo per sosta in doppia fila, da 87 euro ciascuna, praticamente una al giorno. Ma le sanzioni non bastano a dissuadere gli autisti.
Il problema si aggrava quando i bus usano anche viale Petrarca, dove non esiste alcuna autorizzazione allo stazionamento. Uno stop qui è abusivo a tutti gli effetti, ma continua ogni giorno. E il disagio si moltiplica. Il Comune monitora da vicino, tanto da aver attivato servizi ad hoc con la Polizia municipale. L’idea, se gli abusi continueranno, è drastica: revocare lo stallo in viale Ariosto e trasferirlo alle Cascine, perché l’amministrazione vuole evitare di rivivere il ’delirio’ già visto in Pecori Giraldi, quando il centro era invaso da bus ovunque. Intanto i residenti, sempre più esasperati, parlano di smog, rumore e invasioni quotidiane. Denunciano che "un pezzo di città si è trasformato in parcheggio. E il turismo, ancora una volta, si scontra con i limiti fragili della vivibilità".
Tra i pullman e gli Ncc, ogni tanto fa capolino anche qualche risciò o una golf car. Mezzi silenziosi ma altrettanto invadenti, che si offrono a pochi euro per un tour rapido del centro, zigzagando tra le vie dell’area Unesco. Finché sarà consentito, approfittano della confusione per intercettare i turisti più stanchi o quelli meno desiderosi di camminare sotto il sole. Ma anche per loro il tempo stringe. La sindaca Sara Funaro, insieme agli assessori Jacopo Vicinie Andrea Giorgio, ha più volte ribadito che la direzione è una sola: il turismo deve essere compatibile con la vita quotidiana dei fiorentini.
Stop al caos, spazio alla sostenibilità, è il messaggio. Firenze vuole accogliere, ma con regole chiare. Perché la città non può essere un parco giochi. E viale Ariosto, simbolo di un turismo spesso fuori controllo, è diventato uno dei nodi da sciogliere. Soprattutto per quanto riguarda la mobilità, perché si tratta di uno dei punti cruciali per l’accesso alla città e al centro storico. Palazzo Vecchio, che da inizio luglio ha fatto partire la rivoluzione dei bus turistici, non è escluso che nei prossimi mesi possa aggiustare il tiro assumendo altre decisioni per meglio organizzare la città anche in funzione dei residenti e di quella vivibilità che ha messo tra i suoi obiettivi.