PAOLO GUIDOTTI
Cronaca

Verifiche sul cedro secolare. Rischio abbattimento dopo il crollo

Il sindaco: "L’albero è un simbolo della comunità ma al primo posto va messa la tutela delle persone"

Il crollo di un ramo del cedro secolare che giovedì scorso ha danneggiato in modo lieve un’automobile: è uno degli alberi più cari ai borghigiani

Il crollo di un ramo del cedro secolare che giovedì scorso ha danneggiato in modo lieve un’automobile: è uno degli alberi più cari ai borghigiani

Il grande, secolare cedro deodara è ferito, ma in piedi. Dopo il crollo di un ramo di notevoli dimensioni, 40 centimetri di diametro, a causa del fortissimo vento durante il temporale di giovedì scorso, e che fortunatamente ha danneggiato in modo lieve solo un’auto, a causa del fortissimo vento durante il temporale di giovedì scorso, il Comune ha effettuato gli interventi di rimozione del ramo crollato e di taglio di un altro ramo danneggiato e pericoloso. E si è riaperta subito la strada, anche se il cedro – scrive il Comune in una nota – "rimane sotto controllo e valutazione alla luce di un quadro strutturale decisamente alterato dall’evento".

Non è escluso che uno degli alberi più cari ai borghigiani, quello che ogni anno viene addobbato come albero di Natale, alla fine debba essere abbattuto. "Quell’albero – dice il sindaco Leonardo Romagnoli – ha un alto valore storico e affettivo per la comunità. È quasi impossibile immaginare piazza del Poggio senza il suo secolare cedro e fa un grande dispiacere vederlo così, deturpato e ferito". E aggiunge: "Al momento abbiamo ristabilito le condizioni di sicurezza primaria, da qui parte una fase successiva, relativa alla valutazione di una eventuale compromissione della sicurezza complessiva della pianta. Abbiamo il dovere di mettere sempre al primo posto la tutela delle persone e la loro incolumità, oggi più che mai, con eventi metereologici straordinari che creano condizioni di pericolo non prevedibili".

Già nei mesi scorsi il Comune aveva dovuto abbattere uno degli 8 grandi cedri dell’Atlante al centro dei giardini di piazza Dante, perché un grosso ramo era caduto d’estate, senza bisogno di vento. Piante, anche quelle, vetuste, e sotto osservazione. Anche i tigli perimetrali dello stesso giardino sono a fine carriera, per non parlare dei filari di grandi pioppi in Salceta.

Paolo Guidotti